La decisione del gip: gli altoatesini Barzon e Saccani restano ai domiciliari
Rigettate le richieste di revoca della misura cautelare all’indomani degli interrogatori di garanzia: il giornalista e l’architetto considerati figure-chiave del presunto sodalizio che faceva capo a Benko (nella foto, Barzon con Hager)
TRENTO. Il gip di Trento Enrico Borrelli ha rigettato le richieste di revoca degli arresti domiciliari per il giornalista Lorenzo Barzon (sospeso dall'albo dei giornalisti pubblicisti) e per l'architetto bolzanino Andrea Saccani. La decisione è arrivata all'indomani degli interrogatori di garanzia dei due indagati nella maxi inchiesta sulla presunta associazione a delinquere per condizionare gli appalti in Trentino Alto Adige.
A diverso titolo, Barzon e Saccani sono ritenuti dalla Procura di Trento tra le persone chiave nel presunto sodalizio che faceva capo al magnate austriaco René Benko.
Il gip, nel confermare la misura cautelare per entrambi, ha tuttavia stralciato il divieto per gli indagati di comunicare con l'esterno.
Entrambi ieri avevano risposto alle domande del gip. L'interrogatorio di Saccani, accompagnato dai legali Beniamino e Luca Migliucci, era durato oltre un'ora. "L'architetto Saccani ha dato ampie spiegazioni su tutte le contestazioni che gli sono state rivolte. Abbiamo chiesto al giudice la revoca delle misure attualmente in essere anche perché, al di là della contestazione dei gravi indizi di reità, non ci sembra proprio che sussistano nessun tipo di esigenze cautelari. Le aggravanti di tipo mafioso, ma anche tutto il resto, mi sembrano assolutamente inconsistenti, un'ipotesi fantasiosa. Il terreno è ora quello di recuperare la libertà", aveva detto l'avvocato Migliucci uscendo dall'aula.
E sempre Migliucci, a proposito di Barzon, aveva detto: "Ha chiarito la sua posizione. Abbiamo presentato le nostre argomentazioni, il pubblico ministero e i giudici le valuteranno. I processi poi si fanno in Tribinale e si vede chi ha ragione. Barzon non è un uomo di fiducia del commercialista Heinz Peter Hager, ma collaborava con regolare fattura".
Intanto, anche l'avvocato Giovanni Rambaldi, in rappresentanza dell'imprenditore Paolo Signoretti, ha annunciato che depositerà l'istanza di revoca dei domiciliari, tra le giornate di oggi e domani.
Nei giorni scorsi il gip aveva respinto la richiesta di revoca dei domiciliari anche per l'altro architetto bolzanino coinvolto, Fabio Rossa.
Attualmente, l'unica indagata ad ottenere la revoca della custodia cautelare, trasformata dal gip in obbligo di firma durante l'interrogatorio di garanzia, è stata la sindaca di Riva del Garda Cristina Santi.
Nel frattempo l'avvocato Giovanni Rambaldi, in rappresentanza dell'imprenditore trentino Paolo Signoretti, ha depositato la richiesta di riesame della misura cautelare. L'udienza in camera di consiglio del Tribunale del riesame di Trento è fissata per la prossima settimana.