La corsa rosa in Trentino, in tanti a fare il tifo: è il ritorno alla vita. E alla fine vincono Martin e Yates
La carovana di ciclisti applaudita dai trentini che tornano così a riappropriarsi della gioia dello sport che la pandemia aveva cancellato. A transitare per primo sul traguardo di Sega di Ala è l'irlandese Daniel Martin ma Simon Yates riapre (forse) il Giro
LE IMMAGINI: l'avvio della gara con Francesco Moser
IL VIDEO: i corridori transitano nelle vie di Trento
LE IMMAGINI: la gioia della gente che fa il tifo in strada
LE IMMAGINI: gli appassionati al traguardo di Sega di Ala
IL VIDEO: l'attacco dei cicloamatori sulla salita della "morte"
IL VIDEO: Ala saluta il Giro d’Italia: il passaggio dei corridori
TRENTO. La carovana rosa piomba sulle strade del Trentino, portandosi appresso tanta voglia di sport e divertimento e soprattutto il forte desiderio di tornare finalmente a vivere le gioie più semplici, come appunto potersi nuovamente affacciare al di là delle transenne per tifare i propri beniamini, o anche solo incitare chiunque vi sia sui pedali, senza partigianeria.
Il Giro d’Italia è transitato, nel pomeriggio di mercoledì 26 maggio, nelle vie di Trento per poi dirigersi a sud, verso il tremendo finale di tappa che porterà i corridori sulla salita mozzafiato e taglia gambe di Sega di Ala, dove i grandi appassionati di ciclismo si sono dati appuntamento per godersi il momento culminante forse dell'intera edizione del Giro della rinascita. Alla fine a transitare per primo sul traguardo di Sega di Ala è stato l'irlandese Daniel Martin ma Simon Yates riapre il Giro.
In tanti hanno voluto assistere al passaggio della corsa nel centro cittadino e lungo tutto il tracciato trentino, riappropriandosi così di una felice consuetudine che la pandemia aveva tolto, privandoci anche della felicità più elementare, la gioia di una passione. Il Giro d'Italia è anche il ritorno alla vita.
Diciannove i ciclisti in fuga quando il Giro è transitato a Trento: tra loro, anche il noneso Gianni Moscon.