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L’orso radiocollarato a Andalo ora rischia l'abbattimento

Potrebbe essere M62, fratello di M57 che aggredì un carabiniere a Andalo.  Da due mesi scorazza tra Paganella e valli di Non e Sole



TRENTO. Saranno le analisi genetiche a confermare che l’orso dotato di radiocollare lunedì notte (28 giugno) ad Andalo sia il giovane maschio M62 che, da almeno due mesi, ha manifestato comportamenti spiccatamente confidenti nei confronti dell’uomo.

I risultati saranno disponibili nel giro di qualche giorno, fa sapere la Provinicia. Il radiocollare consentirà un monitoraggio ancora più stretto da parte del Corpo forestale trentino, anche al fine di condurre eventuali ulteriori azioni di dissuasione nel tentativo di modificarne i comportamenti.

Le operazioni di cattura e rilascio dell’orso sono state programmate dopo le numerose segnalazioni che riguardavano un plantigrado particolarmente confidente che frequenta la zona dell'Altipiano della Paganella, della val di Non e della val di Sole.

Il giovane maschio M62 - fratello di M57 responsabile dell'aggressione la scorsa estate ad Andalo (nella foto) - ha più volte visitato i centri abitati in cerca di cibo, anche di giorno e stazionando anche a lungo in prossimità di persone, senza manifestare timore nemmeno in occasione delle azioni di dissuasione nei suoi confronti portate a termine dai forestali. Anche il caso di una persona seguita a lungo da un plantigrado a metà maggio sul confine tra Mezzolombardo e Fai può essere con ogni probabilità imputato allo stesso esemplare.

Questi elementi consentono di definire il plantigrado "problematico" a tutti gli effetti – spiega la Provincia –  con profili di pericolosità per l'uomo, viste le analogie con il caso di M57. Su questo è stato avviato da tempo un confronto ed un aggiornamento costante anche con Ispra.

"Si ricorda che la rimozione rimane l'opzione indicata dal Pacobace per i casi come quello in questione, per garantire la sicurezza delle persone, qualora tutte le azioni per modificarne il comportamento non sortiscano l'effetto desiderato”, conclude Piazza Dante che nelle nuove linee guida (sulle quali si attende il parere dell’Ispra) ha proposto l’uccisione degli orsi problematici come opzione preferenziale rispetto alla cattura e alla riduzione in cattività. 













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