L'Alto Adige accelera sulla Fase 2, domani il voto sulla legge provinciale
Le aperture dei negozi dovrebbero slittare da venerdì 8 a sabato 9, lunedì 11 toccherà a bar e parrucchieri. Preoccupazioni di imprenditori, datori di lavoro e sindacati sulle coperture assicurative dell'Inail, ma Kompatscher tranquillizza
BOLZANO. La via altoatesina alla fase 2 dell'emergenza coronavirus passa da una legge che approderà domani al consiglio provinciale di Bolzano. Ma proprio nel mentre si avvicina la ripresa, in anticipo anche sul resto del Paese, affiora qualche preoccupazione. Riguarda soprattutto la possibile mancata copertura assicurativa dell'Inail ai lavoratori dei settori coinvolti nella ripartenza, ma il governatore Arno Kompatscher tranquillizza.
Le possibili date. La tabella di marcia messa a punto dalla Provincia di Bolzano, anche sulla spinta delle categorie economiche, prevede, subito dopo l'approvazione della legge, probabilmente da sabato 9 maggio, la riapertura delle attività commerciali e produttive nei settori industria e artigianato. Dall'11 maggio toccherà a parrucchieri, barbieri ed estetisti e anche ai servizi di ristorazione ed ai bar. Dalla stessa data potranno riaprire anche le attività culturali, compresi musei e biblioteche. Il 25 maggio è invece la data fissata per la riapertura delle strutture ricettive turistiche presenti sul territorio provinciale e per gli impianti a fune. Presupposto della ripresa, viene ripetuto dalle autorità locali, è il rispetto delle misure di sicurezza sau igiene e distanziamento.
I dubbi. Non mancano, però, le preoccupazioni, alimentate anche dalla visita a Bolzano del ministro delle regioni, Francesco Boccia, che ha confermato che l'accelerazione sulla fase 2 della Provincia di Bolzano non ha la benedizione del governo. Ecco, allora, i timori espressi in ambito imprenditoriale e sindacale su una possibile mancata copertura da parte dell'Inail dei settori che, in Alto Adige, anticiperanno la ripartenza. «Riteniamo che si debba ripartire in sicurezza e con gradualità e con tutte le tutele, compreso l'Inail - ha detto il segretario provinciale della Uil-Sgk, Toni Serafini - Si può aspettare ancora una settimana. La salute e la sicurezza al centro».
«Imprenditori e datori di lavoro supportano l'iniziativa legislativa in corso della Provincia, ma chiedono chiarezza per capire se si può ripartire con regole ben precise e garanzie, compresa la copertura dell'Inail», ha sottolineato il presidente provinciale della Cna-Unione artigiani e delle piccole e medie imprese, Claudio Corrarati, che vede «il rischio di responsabilità civile e penale a carico delle aziende in caso di contagio sul lavoro».
«La preoccupazione è infondata - è la risposta del presidente altoatesino, Arno Kompatscher - nella legge abbiamo previsto standard di sicurezza più rigorosi delle norme minime concordate finora con l'Inail oltre che delle bozze per i settori finora non regolamentati».