L’allarme della Corte d’Appello: “Rischio disordini nel carcere di Bolzano”
La dura relazione della presidente della Corte d'Appello di Trento, Gloria Servetti, pubblicata in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, svoltasi oggi
BOLZANO. Desta preoccupazione la situazione all'interno del carcere di Bolzano. A tal punto da far temere disordini interni qualora la situazione non dovesse migliorare. È quanto emerge dalla relazione della presidente della Corte d'Appello di Trento, Gloria Servetti, pubblicata in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario, svoltasi stamane, 30 gennaio.
Alla data di agosto 2020, nella struttura risultano 77 detenuti. Una piccola attenuazione rispetto all'anno precedente, "permane però inalterato, come già evidenziato in passato - scrive Servetti nella sua relazione - il grave problema della vetustà dell'immobile, ripetutamente segnalato e quindi ben noto".
Non solo. "Successivamente al collocamento fuori ruolo della direttrice di Bolzano, l'incarico è stato assunto ad interim dalla direttrice di Trento", e il presidente del Tribunale di Sorveglianza, riporta la relazione, ha anche rappresentato più volte al Dap che "l'obiettiva impossibilità di garantire una presenza quotidiana costituisce fonte di grande preoccupazione nella popolazione carceraria, la quale sta mostrando significativi segni di sempre maggiore irrequietezza", si legge ancora nel documento. Ancora, "la presenza di un solo educatore all'interno della struttura carceraria porta con sé notevoli problematiche per l'attività della magistratura di sorveglianza e per i detenuti stessi".
Quindi, "in difetto di solleciti interventi, sono ragionevolmente ipotizzabili dei disordini e delle proteste che vanno assolutamente scongiurati. Preme sottolineare - recita ancora la relazione - che negli ultimi mesi si sono verificate delle problematiche tra detenuti, in alcune occasioni anche sfociate in risse ovvero aggressioni fisiche e verbali; successivamente al trasferimento di alcuni detenuti, più di recente la situazione pare essersi stabilizzata, ma l'equilibrio raggiunto non può che essere considerato precario".