sicurezza

Infortuni sul lavoro, crescono le denunce: quasi 5000 nei primi sei mesi del 2022

Da gennaio a luglio sono stati 9 gli incidenti mortali. I sindacati chiedono il rafforzamento delle ispezioni. Trasporti, magazzinaggio, edilizia e manifatturiero i settori più a rischio



TRENTO. Tra gennaio e luglio 2022 si sono registrate in provincia di Trento 4.883 denunce di infortunio, di cui 657 in più solo a luglio rispetto al 2021.

Gli incidenti mortali sono stati nove. Lo riportano i sindacati Cgil, Cisl e Uil del Trentino, sulla base dei dati Inail. I settori in cui si verificano maggiori infortuni sono l'industria (1.045 casi, +146 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente) e il terziario (899 casi, +106). In lieve calo il dato nell'artigianato, che passa dai 401 casi dello scorso anno a 381 del 2022, e nell'agricoltura, da 350 a 306 infortuni denunciati.

Gli ambiti professionali in cui la sicurezza è maggiormente a rischio sono trasporto e magazzinaggio, con un aumento del 42% (da 188 a 328 casi), le costruzioni con +18% e il manifatturiero +17%.

Le denunce di malattie professionali sono invece calate, passando da 200 a 167 casi. «Sono dati che confermano purtroppo un andamento riscontrato ormai da mesi e che impongono interventi seri e concreti sul piano della formazione, della prevenzione e soprattutto dei controlli. Servono azioni che incentivino le aziende ad investire in sicurezza e serve rafforzare le strutture ispettive», commentano Manuela Faggioni, Katia Negri e Alan Tancredi che seguono le politiche per la sicurezza sul lavoro per i sindacati.













Scuola & Ricerca

In primo piano