In Trentino stop ai rimborsi chilometrici per i consiglieri provinciali
La comunicazione di Kaswalder. Lo stop riguarda il tragitto casa-gruppi consigliari e casa-consiglio provinciale. De Godenz: questo rende più difficile fare politica a chi vive nelle realtà periferiche
FOTOSCHEDA Ecco i redditi 2021 dei consiglieri provinciali trentini
TRENTO. Al termine della Conferenza dei capigruppo, il presidente del consiglio provinciale Walter Kaswalder ha comunicato che non verranno più liquidati ai consiglieri i rimborsi chilometrici per i tragitti da casa alle sedi dei gruppi consiliari e per le sedute delle commissioni e d’aula.
Questo perché, in seguito alla delibera de 21 febbraio scorso dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale che ha aggiornato la rivalutazione Istat delle indennità per il 2021, con i rimborsi si supererebbe il tetto degli 11 mila 100 euro lordi fissato dalla legge Madia.
Paolo Zanella (Futura) ha ricordato che l’adeguamento Istat è previsto nella legge regionale del 2012; legge che si sarebbe dovuta cambiare perché, ha affermato, ha portato ad aumenti delle indennità inquietanti, soprattutto in un momento nel quale le famiglie fanno fatica a pagare le bollette.
Filippo Degasperi (Onda Civica) ha ricordato che la legge del 2012 venne votata anche dal centro sinistra e di aver condotto da solo la battaglia in Consiglio regionale, nel 2014, per abrogare questa norma che ha introdotto quella che ha definito la “follia” dell’adeguamento Istat e la tassazione dei contributi che pesa moltissimo sulle casse della Regione.
Il presidente Kaswalder, a proposito di tassazione, ha ricordato che i consiglieri trentini e altoatesini sono gli unici a pagare le tasse (attorno al 40%) su un imponibile lordo di 10 mila euro; mentre nelle altre regioni sono state ridotte le indennità vere e proprie, attorno ai 5 – 6 mila euro lordi, aumentando la quota dei rimborsi sui quali non gravano tasse.
Luca Guglielmi (Fassa) e Pietro De Godenz (UpT) hanno affermato che questo “taglio” dei rimborsi chilometrici di fatto rende più difficile fare politica a chi vive nelle realtà periferiche.
Guglielmi ha detto di prendere atto di questa scelta con amarezza, mentre De Godenz ha auspicato una norma nazionale sulle indennità dei consiglieri regionali.