l’esenzione

In Alto Adige le vittime di violenza esonerate dal ticket sanitario

Kompatscher: “Una misura rivolta in particolare alle donne”



BOLZANO. La giunta provinciale di Bolzano ha deciso di esentare dal pagamento del ticket sanitario le persone vittime di violenza. "Si tratta in particolare - ha sottolineato il presidente della Provincia, Arno Kompatscher - delle vittime della violenza sulle donne, un tema assai sentito, che vogliamo affrontare con determinazione e sono convinto che lo farà anche la futura giunta".

"Questa - ha aggiunto Kompatscher - è solo una misura in un ambito specifico, perché, se una persona si trova in questa situazione, almeno non sia tenuta a sopportare anche le spese sanitarie".

 La nuova misura prevede l'introduzione di un nuovo codice a partire dal febbraio 2024, che garantirà ai soggetti esposti a violenza l'esenzione dal pagamento del ticket per le prestazioni specialistiche, diagnostiche, terapeutiche, riabilitative e di altro tipo legate alla cura delle vittime di violenza. I pazienti riceveranno dal medico del pronto soccorso un codice identificativo, valido fino a un anno e rinnovabile in base alla situazione clinica e psicologica della vittima. "Donne e bambini, troppo spesso, sono ancora purtroppo vittime di violenza - sottolinea il presidente della Provincia, Arno Kompatscher - Da un lato, è necessario un ripensamento della società affinché questi episodi non si verifichino più. Dall'altro, le vittime devono essere protette e sostenute. Negli ospedali, esse ricevono assistenza medica e psicologica, all'interno di uno spazio protetto. In futuro, con l'introduzione del codice di esenzione standardizzato, le vittime potranno essere integrate ancora meglio nella rete di assistenza multidisciplinare".

Kompatscher ha fatto riferimento al progetto "Erika", già attivo da due anni negli ospedali altoatesini. Rivolgendosi al pronto soccorso, le donne in situazione di violenza, possono chiedere di "Erika" per ricevere aiuto e supporto in un ambiente sicuro e protetto. Dopo una prima valutazione, la donna viene immediatamente visitata in una stanza isolata, senza accompagnatori. Dopo l'esame da parte di personale medico, appositamente formato, la donna, se consenziente, può richiedere l'intervento delle forze dell'ordine e dei centri di consulenza.













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