In Alto Adige almeno 78 lupi: nel 2023 danni per 100mila euro. Gli orsi sono solo tre
Presentata la relazione agraria e forestale: mele, superato il milione di tonnellate. Le sfide: flavescenza dorata, moscerino dei piccoli frutti e bostrico
BOLZANO. Una grande biodiversità agricola e forestale, che spazia dalla produzione di mele e uva alla presenza di animali come api e buoi, ma include anche la gestione di ospiti indesiderati come il bostrico e i lupi: è quanto evidenzia la Relazione agraria e forestale 2023 dell'Alto Adige che mostra un quadro positivo ma con sfide significative.
«In Alto Adige l'agricoltura è assai diversificata e c'è una grande diversità di specie e varietà, laddove particolare attenzione viene prestata alle specie e alle varietà autoctone», dice l'assessore provinciale all'Agricoltura, foreste e turismo Luis Walcher. Il 2023 è stato un anno positivo per il settore lattiero-caseario, con un aumento del prezzo del latte alla stalla di 10 centesimi al kg, raggiungendo i 68 centesimi. Tuttavia, i costi e i carichi di lavoro sono aumentati, tanto che ogni anno circa 100 produttori di latte chiudono le loro stalle.
La raccolta delle mele ha superato per la prima volta il milione di tonnellate, e il settore vitivinicolo ha registrato una buona vendemmia con una produzione di 328.943 ettolitri di vino.
Il rapporto sottolinea anche le preoccupazioni per le minacce all'agricoltura, come la flavescenza dorata nella viticoltura e il moscerino dei piccoli frutti. Il direttore del Servizio forestale Günther Unterthiner ha riferito che «il bostrico continua ad essere una minaccia; quest'anno la superficie infestata è stata di 4.000 ettari, un terzo in meno rispetto all'anno precedente».
I monitoraggi dei grandi carnivori hanno permesso di registrare la presenza di tre orsi (M75, M84 e M107), di censire geneticamente 39 lupi e calcolarne la presenza in Alto Adige in almeno 78 esemplari. Per quanto riguarda i danni, in termini economici i lupi hanno causato danni dieci volte superiori a quelli degli orsi: l'anno scorso sono stati erogati indennizzi per quasi 100.000 euro (lupi) e circa 8.000 euro (orsi). «Stiamo lavorando a tutti i livelli per ridurre in particolare lo status di protezione dei lupi. Da parte loro, Provincia e agricoltori stanno facendo il proprio dovere», ha dichiarato Walcher.
Nel settore vivaistico, sono stati coltivati 60 milioni di fiori e piante ornamentali, oltre a milioni di piantine di ortaggi e piante officinali. Il Centro tutela specie acquatiche ha ottenuto un traguardo importante con la schiusa di 150.000 uova di trota marmorata, un passo fondamentale per la conservazione delle specie ittiche autoctone.
Il Centro di sperimentazione "Laimburg" ha ottenuto progressi nella lotta biologica al moscerino dei piccoli frutti. Anche la Libera Università di Bolzano è coinvolta nella ricerca agricola, con progetti sul controllo della psilla del biancospino, vettore degli scopazzi del melo. Infine, la formazione agraria rimane una priorità con una domanda costantemente alta. Paul Mair, vicedirettore della direzione provinciale Formazione professionale, ha sottolineato che «da oltre dieci anni la domanda di formazione e aggiornamento in ambito agrario presso le scuole professionali è costantemente alta, con circa 1.000 studenti iscritti».