Polizia

Il trentino Paolo Sartori torna da questore a Bolzano: «Ora sento che il mio posto è l’Italia»

Dalla Mobile del capoluogo a Roma, poi l’Interpol e Bucarest: 17 anni di lavoro all’estero. «Tornare è come riprendere un filo interrotto molti anni fa»



TRENTO. «Tornare in Trentino Alto Adige è come riprendere un filo lasciato molti anni fa», spiega il futuro questore di Bolzano, Paolo Sartori, che a partire dal primo marzo prenderà il testimone dall'uscente Andrea Valentino, arrivato nell'agosto 2023.

Trentino della Val Rendena, 61 anni, laureato in Giurisprudenza all'università di Bologna, Sartori inizia la propria fittissima carriera proprio nella questura di Trento, nel settembre 1991. Solo un anno dopo viene nominato capo della squadra mobile, negli anni in cui si indaga sulla Tangentopoli in salsa locale. Durante la sua permanenza a Trento è chiamato a fare parte del Comitato provinciale per la prevenzione delle tossicodipendenze e dell'alcolismo: tematica che avuto modo di approfondire in prima linea. «Vi sono regioni più colpite», sottolinea, «ma rimane tuttora una problematica diffusa ovunque e di grande attualità».

Il periodo all'estero

Trasferito a Roma alla Criminalpol e poi all'Interpol, nell'agosto del 1999 Sartori viene inviato a Bucarest, in Romania, presso l'ambasciata d'Italia, a ricoprire gli incarichi di Rappresentante dell'Italia presso il Southeast European Law Enforcement Center: organizzazione internazionale finalizzata a coordinare, nei Paesi Balcanici, le iniziative a contrasto delle organizzazioni mafiose e terroristiche internazionali. Ricopre inoltre il ruolo di ufficiale di collegamento Interpol per la Romania, l'Ucraina e la Repubblica Moldova.Ha così inizio un lungo periodo di permanenza all'estero, che Sartori stesso definisce: «Un'esperienza anomala per un dirigente del ministero dell'Interno». Ma che darà un grande respiro europeo alla sua carriera. Nel 2007, a seguito della promozione a primo dirigente della polizia, viene nominato direttore dell' "ufficio regionale di coordinamento operativo per l'Europa orientale, la federazione Russa ed il Libano" del ministero dell'Interno italiano, con sede a Bucarest.

Dal 2010 al 2013, in Guatemala, El Salvador, Nicaragua e Honduras, i ministeri dell'Interno e degli Affari esteri italiani, gli affidano l'incarico di coordinatore dei progetti in materia di contrasto alla criminalità organizzata internazionale ed alla corruzione, di alta formazione per magistrati e dirigenti delle forze di polizia e di promozione dello stato di diritto nei Paesi del Centro America. A seguito della richiesta del governo della Romania al governo italiano, nel dicembre 2013 viene inoltre nominato consigliere del primo ministro romeno, mantenendo gli incarichi già ricoperti.Nel 2016, anno in cui è promosso a dirigente superiore della polizia di stato, Sartori torna in patria, dove inizierà a ricoprire il ruolo di questore. Si concludono così 17 anni trascorsi in giro per l'Europa e per il mondo, esperienza che definisce «intensa, ma anche molto delicata sotto certi aspetti. Adesso sento che il mio posto è in Italia», aggiunge. L'interesse per la geopolitica lo ha portato a collaborare con la prestigiosa rivista Limes. «Qui ho pubblicato una quindicina di articoli», spiega Sartori, «Attualmente sto approfondendo alcune dinamiche riguardo i confini tra Ucraina e repubblica Moldova».

La formazione e gli ultimi anni

Dopo la maturità classica, la laurea in Giurisprudenza all'università di Bologna e la pratica presso uno studio legale, nel 1990 vince il concorso per commissario di polizia. Oltre al Master di secondo livello, conseguito all'università La Sapienza di Roma, in Sicurezza, coordinamento interforze e cooperazione internazionale, ha partecipato a corsi di specializzazione in materia di sostanze stupefacenti, di contrasto alla criminalità organizzata e di indagini su omicidi seriali. Dal settembre 2018 al gennaio 2022 ha ricoperto l'incarico di questore della Provincia di Mantova, e, dal gennaio 2022 al novembre 2023, quello di questore della Provincia di Vicenza. Nel dicembre 2019 è stato nominato commendatore dell'ordine al merito della Repubblica Italiana dal Presidente Mattarella. Nel novembre 2023 il consiglio dei ministri lo ha nominato dirigente generale di pubblica sicurezza. Ha preso parte a programmi e commissioni dell'Onu, dell'Osce, dell'Unione Europea, dell'Olaf. e dell'Accademia del Fbi degli Stati Uniti d'America. Collabora inoltre con diverse università italiane ed europee in qualità di docente e di relatore nell'ambito di Corsi di studio, Master, Seminari e Convegni internazionali. M.A.













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