Il Tar di Trento primo in Italia per la velocità dei procedimenti
Il presidente Fulvio Rocco ha fornito i dati dell'attività svolta dal tribunale: nessuna pendenza arretrata nonostante i ritardi causati dalla pandemia. Nel 2020 depositati 194 ricorsi, ben 42 in materia urbanistica
TRENTO. Poche cause, soprattutto rispetto ai numeri di altri Tar, e praticamente nessuna pendenza arretrata, nonostante i rallentamenti dettati dalla pandemia. Permangono, però, scoperture di organico, con due posti da consigliere ancora da assegnare. È quanto emerge dalla relazione del presidente del Tribunale regionale Fulvio Rocco, divulgata nella mattinata di venerdì 26 febbraioi, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario. Il presidente non ha potuto partecipare all'evento in quanto rimasto coinvolto, pochi giorni fa, in un incidente stradale, fortunatamente senza gravi conseguenze.
Nel corso del 2020 sono stati depositati 194 ricorsi: 16 in più rispetto a quelli dell'anno 2019, ma comunque ancora in calo rispetto ai 276 ricorsi del 2018. I ricorsi più numerosi, depositati nel corso del 2020, sono quelli proposti in materia urbanistica: ben 42. Seguono i 28 ricorsi in materia di aggiudicazione di contratti pubblici: numero identico al 2019. In tema di sicurezza pubblica sono stati presentati 20 ricorsi, 11 in più rispetto ai 9 dell'anno precedenti, quasi tutti legati alla cattura degli orsi confidenti. Per il resto i dati del 2020 risultano sostanzialmente coincidenti con quelli dell'anno precedente. A fronte dei 194 ricorsi del 2020, ne sono stati definiti 200, con un saldo attivo di 6.
"Questo tribunale è il primo in Italia per la velocità di definizione delle controversie, ed è secondo per celerità nella definizione con sentenza di primo grado nei ricorsi con riti d'urgenza in materia di aggiudicazione di contratti pubblici", spiega Rocco.
Nel corso del 2020 sono stati accolti interamente 27 ricorsi, mentre ne sono stati parzialmente accolti 8 a fronte di 2 ricorsi accolti in parte nel 2019. Viceversa, sono stati respinti 66 ricorsi a fronte delle 50 reiezioni pronunciate nel corso del 2019; per il resto 19 ricorsi sono stati dichiarati improcedibili a fronte dei 16 dell'anno precedente e 8 inammissibili a fronte dei 12 riferiti al 2019.
Durante il 2020 sono stati infine presentati 24 ricorsi al Consiglio di Stato: 18 in più rispetto a quelli presentati nel corso del 2019.