Enologia

Il Sabato Santo di Casa Caveau è un viaggio nel tempo tra storia e tradizioni di Nosiola e Vino Santo

La vigilia pasquale è all’insegna della cultura e delle tradizioni locali legate alla produzione di questa particolare eccellenza, conosciuta anche come “passito dei passiti” che, proprio grazie alla variabile del tempo, raggiunge la sua massima espressione qualitativa.


Claudio Libera


TRENTO. La vigilia pasquale di Casa Caveau del Vino Santo, scrigno espositivo di Padergnone, è all’insegna della cultura e delle tradizioni locali legate alla produzione di questa particolare eccellenza, conosciuta anche come “passito dei passiti” che, proprio grazie alla variabile del tempo, raggiunge la sua massima espressione qualitativa.
Il tempo è, infatti, componente imprescindibile di questo vino prezioso che segue il più lungo processo di appassimento al mondo, con le uve Nosiola raccolte sul finire dell’estate e pigiate proprio durante la settimana Santa, dopo aver riposato per oltre sei mesi sui graticci chiamati àrele. Un lento appassimento naturale possibile grazie alla ventilazione costante di Peler e Ora, venti provenienti rispettivamente dalle Dolomiti e dal lago di Garda, in cui si sviluppa la Botrytis Cinerea, muffa nobile che aumenta la concentrazione degli zuccheri conferendo agli acini profumi e sapori inconfondibili.
Il tempo è la capacità di pazientare per affinare un vino che rimane in botte per almeno quattro anni e che verrà poi degustato, compreso e apprezzato a distanza di generazioni. Il tempo è la storia di un prodotto che affonda le proprie radici nel 1500, ai tempi del principe vescovo Giorgio Neideck, e che oggi rappresenta l’emblema della tradizione vinicola di questo angolo del Trentino.
Casa Caveau del Vino Santo nasce proprio con l’intento di celebrare la storia – e quindi il tempo – di questo prezioso vino attraverso un percorso narrativo allestito presso l’ex fruttaio Rigotti, che fino al 1980, grazie alle sue dimensioni, accoglieva le uve provenienti da diversi vigneti della valle, ma anche attraverso una serie di iniziative culturali.
Ad aprire idealmente il calendario della stagione l’evento in programma sabato 30 marzo quando, nell’ambito della manifestazione DiVin Nosiola, quando il vino si fa santo, il “caveau” proporrà una full immersion tra storia e territorio. Appuntamento alle 14 per un suggestivo percorso guidato lungo il sentiero etnografico della Nosiola per approfondire gli aspetti agronomici, paesaggistici e naturalistici del paesaggio vitato alla base di questa produzione. Al termine del trekking, il rito dell’aspersione, tradizione popolare laica in cui gli occhi vengono bagnati con gocce di Nosiola come gesto benaugurante per la stagione agricola in partenza. Dalle 16.30 il coro della Valle dei Laghi proporrà un repertorio di canti della tradizione anticipando il momento di degustazione finale a base di Nosiola e prodotti gastronomici locali. A seguire la visita dello spazio: un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia e delle caratteristiche di questa eccellenza dell’enologia trentina attraverso un percorso interattivo multisensoriale che coinvolge suoni, immagini, gusto e profumi. Tutti i momenti sono a partecipazione libera e gratuita, mentre per il trekking è richiesta la prenotazione via email o whatsapp (casacaveauvinosanto@gmail.com, telefono 353 4037389).
Dal mese di maggio, oltre alla programmazione di visite guidate settimanali del mercoledì, sabato e domenica, prenderà il via anche il calendario di showcooking mensili organizzati in collaborazione con i cuochi dell’Alleanza di Slow Food, con l’obiettivo di celebrare il riconoscimento a Presidio trentino del pregiato Vino Santo. C.L.













Scuola & Ricerca

In primo piano