Il governo impugna la legge provinciale sulle concessioni idroelettriche
Per l’esecutivo Conte violerebbe il principio della libertà di concorrenza
TRENTO. Il governo ha presentato ricorso alla Corte costituzionale contro la legge provinciale 9 del 2020 della Provincia autonoma di Trento sulle concessioni di grandi derivazioni d'acqua a scopo idroelettrico, in quanto considerata incostituzionale.
La normativa trentina impugnata da Roma, che ha modificato la legge provinciale 4 del 1998 per quanto riguarda le modalità e le procedure di assegnazione delle concessioni, secondo il Governo "avrebbe ecceduto rispetto alle competenze riconosciute alla Provincia dallo statuto speciale di autonomia" e violato l'articolo 117, primo comma, della Costituzione, che impone il rispetto del diritto europeo, e in particolare il principio della libertà di concorrenza.
Non è la prima volta che c’è tensione tra il governo Conte e la giunta provinciale: tra le norme impugnate da Roma anche quella della limitazione delle aperture domenicali dei negozi.