il caso

Il Csm sentirà la Pg di Milano Nanni sul “caso Tarfusser”

La teste richiesta dal Pg Perelli e ammessa dalla sezione disciplinare (foto Ansa)

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ROMA. Il prossimo 27 febbraio, nella mattinata, il Csm ascolterà come teste la Procuratrice generale di Milano Francesca Nanni nell'ambito del procedimento aperto davanti alla sezione disciplinare nei confronti del sostituto procuratore generale milanese Cuno Tarfusser, in relazione alle modalità del suo operato in merito alla richiesta di revisione della strage di Erba. E' stato il Pg Simone Perelli a chiedere l'ammissione della Pg Nanni come teste, e la sezione disciplinare ha ammesso la prova del teste. Quella svoltasi oggi pomeriggio è la prima udienza su questo caso e il dibattimento deve ancora entrare nel vivo.

In particolare, la Procura generale della Cassazione - su segnalazione della Pg Nanni - aveva trasmesso gli atti alla sezione disciplinare del Csm chiedendo di giudicare l'operato del sostituto pg di Milano Cuno Tarfusser, per le modalità con cui ha proposto la revisione del processo sulla strage di Erba avvenuta nel 2006.

In base alle doglianze della procuratrice generale milanese Nanni, il sostituto pg avrebbe "violato i doveri di correttezza, riserbo ed equilibrio" e non si sarebbe attenuto al "documento organizzativo dell'ufficio". La vicenda - per la quale oggi Palazzo dei Marescialli ha svolto la prima udienza - ha al centro una sorta di braccio di ferro tra Tarfusser, difeso dall'avvocato Emanuele Principi, e i vertici del suo ufficio. Il primo, ritenendo un errore giudiziario l'ergastolo inflitto a Olindo Romano e Rosa Bazzi, il 31 marzo scorso ha depositato di propria iniziativa in cancelleria la richiesta, da inoltrare a Brescia, di riaprire il caso giudiziario. La Pg Nanni, ha ritenuto che in questo modo sia stato scavalcato il regolamento interno che assegna all'avvocato generale o alla stessa procuratrice generale (che in caso di dissenso ha l'ultima parola) "la facoltà di richiedere la revisione di sentenze", qualora sopravvengano nuove prove d'innocenza.

Tarfusser è disciplinarmente accusato di aver tenuto, senza alcuna delega dal capo, contatti con i difensori Fabio Schembri e Paolo Sevesi, e di avere da loro ricevuto consulenze scientifiche sulle asserite nuove prove a favore dei coniugi Romano-Bazzi contenute nella sua proposta di revisione. Proposta che comunque la Pg milanese Nanni, prima dell'estate, ha mandato alla Corte d'appello di Brescia ma con parere negativo sulla riapertura del caso. Oltre ad aver ammesso come teste la Pg Nanni, la sezione disciplinare del Csm ha ammesso anche una prova documentale esibita dalla difesa di Tarfusser.













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