Il consiglio provinciale manda in soffitta la parola «handicap»: sarà cancellata da 25 leggi
Approvato all’unanimità il disegno di legge di Vanessa Masè: ora si parla di “disabilità”. «Serve un lessico più inclusivo»
TRENTO. Addio alla parola “handicap” dalle leggi provinciali trentine. Il Consiglio provinciale di Trento ha approvato oggi (17 gennaio) all'unanimità il disegno di legge presentato da Vanessa Masè (La Civica), che cancella da 25 leggi provinciali i termini "handicap" e "portatore di handicap" sostituendoli con "disabilità" e "persona con disabilità".
«Oggi c'è più attenzione nell'uso delle parole e il primo passo da fare con questa nuova sensibilità deve essere nei confronti della disabilità, guardando alla persona prima che alla disabilità», ha spiegato Masè. «Il termine handicap è
ormai superato e deve essere sostituito con un lessico più inclusivo».
L’assessora alla salute e alle politiche sociali Stefania Segnana ha affermato che "il ddl va nel verso della tutela prevista nella Convenzione internazionale per la tutela dei diritti delle persone con disabilità. Convenzione che ha l’obiettivo di togliere tutte le barriere per tutelare l’inclusione, l’uguaglianza, la dignità”.
Alex Marini (M5S) ha detto che, al Tavolo di valutazioni delle leggi, si potrebbe cercare di capire se le 25 leggi alle quali ha fatto riferimento Masè, al di là dell’importante questione del cambio del termine handicap, sono ancora
attuali e efficienti. Servirebbe, insomma, una revisione completa dei servizi alla disabilità, dalle abitazioni ai parcheggi. Pieno appoggio al ddl dalla capogruppo della Lega, Mara Dalzocchio, che ha ricordato va nella direzione delle linee dell’Oms.
Anche Paolo Zanella (Futura) ha appoggiato la proposta Masè perché “supera la classificazione degli anni ‘80 e cambia approccio culturale adeguandosi, seppur con 20 anni di ritardo, alle indicazioni Onu”.
Paola Demagri (Casa autonomia.eu) ha condiviso il ddl che “promuove un nuovo linguaggio”, ma ha ricordato che l’opposizone ha presentato un odg per rivedere l’invalidità per ciechi e sordo muti.
Per Ugo Rossi (Misto) la proposta “offre l’occasione per affrontare i problemi legati alla disabilità” e ha ricordato la necessità di usare gli avanzi di amministrazione delle Comunità per potenziare i servizi domiciliari. Ma anche su questo non èstato fatto nulla.
Lucia Coppola (Europa Verde -Misto) ha ricordato, per esperienza professionale, che i bimbi disabili nella scuola sono una ricchezza e alzano i livelli delle classi in termini di inclusività e senso civico.