Il Consiglio di Stato dà ragione ai maestri di sci: «Patentino estero, serve una prova compensativa per insegnare in Trentino»
Il collegio aveva fatto ricorso contro la decisione del Tar sui 4 italiani dotati di patentino della Slovenia e della Croazia. Il presidente Panizza: «Ribaditi in modo inequivocabile i requisiti necessari a svolgere attività professionale nella nostra provincia»
TRENTO. Il Collegio dei Maestri di sci del Trentino esprime soddisfazione “per l’accoglimento da parte del Consiglio di Stato del ricorso presentato dai maestri di sci contro la doppia decisione con la quale il Tar di Trento si era espresso positivamente sulla possibilità di quattro italiani dotati di patentino estero (due della Slovenia e due della Croazia) di svolgere attività di insegnamento in Trentino, pur in assenza di requisiti professionali ritenuti stringenti dalla normativa provinciale”.
"Esattamente come da noi richiesto, con la sentenza viene ribadito che (i maestri di sci, ndr) potranno insegnare sulle piste del Trentino solo dopo aver superato una prova compensativa, così come previsto dalla normativa provinciale e Ue. Tale divieto, viene specificato nella decisione del Consiglio di Stato, vale anche in caso di insegnamento 'temporaneo'". Così il presidente del Collegio dei maestri di sci del Trentino Mario Panizza.
La sentenza, osserva il Collegio in una nota, è destinata a fare giurisprudenza perché "ribadisce e delinea in maniera inequivocabile i requisiti necessari a svolgere attività professionale di maestro di sci in Trentino".
I giudici amministrativi di Roma hanno affermato che l'insegnamento è inibito alle quattro persone "per la mancanza di alcuni requisiti fondamentali" previsti nella Provincia di Trento dove "l'abilitazione all'esercizio della professione di maestro di sci delle discipline alpine è […] subordinata al superamento delle prove 'Eurotest ed Eurosecuritè'". Il dispositivo precisa che "i ricorrenti non hanno superato la prova Eurotest" e quindi "il divario con lo standard sarebbe palese, trattandosi di presupposto univoco e oggettivamente accertabile, codificato in un atto normativo".