la storia

Il capriolo del Leno è stato visitato e rimesso in libertà

La veterinaria della Provincia: la zoppia dovuta a una frattura precedente che si è calcificata, ma l'animale sta bene



TRENTO. E’ stato rimesso in libertà, dopo essere stato visitato da un veterinario, il capriolo bloccato da qualche tempo sulle sponde del torrente Leno a Rovereto.

A darne notizia era stata l’Oipa, che aveva denunciato la situazione del capriolo, con una zampa lesionata, e l’immobilismo dell’Ufficio forestale che secondo l’associazione non dava il via libera al “recupero” dell’animale.

Con una nota oggi l’Oipa ha annunciato il salvataggio del capriolo. E anche la Provincia ora aggiunge dei dettagli sull’operazione compiuta ieri, 6 gennaio, in tarda serata. «Allo scattare del “chiusino”, la gabbia utilizzata a questo scopo, un apposito segnale ha avvisato della presenza del capriolo il personale del Corpo Forestale della Provincia autonoma di Trento, che si è quindi recato sul posto assieme alla veterinaria reperibile dell’Azienda sanitaria».

«L’animale è stato sedato, per poterlo visitare. La veterinaria ha accertato che la zoppia è dovuta ad una precedente frattura che l’animale si è procurato autonomamente e che si è calcificata. Constatato il generale buono stato di salute, l’animale è stato quindi liberato in natura in un luogo idoneo», conclude la nota.













Scuola & Ricerca

In primo piano