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I trentini sono provati dalla pandemia ma più fiduciosi

L’indagine della Camera di Commercio evidenza una maggior positività rispetto a quella di novembre ma sono tanti i nuclei famigliari che hanno difficoltà a far quadrare il bilancio



TRENTO. Per comprendere i mutamenti e registrare nel tempo l’andamento dei comportamenti e delle scelte di consumo in provincia di Trento, l’Ufficio studi e ricerche della Camera di Commercio ha realizzato nel mese di aprile la seconda indagine sul clima di fiducia dei consumatori trentini.

L’avanzamento della campagna vaccinale, il calo dei contagi e dei ricoveri ospedalieri, le ipotesi legate alle riaperture e alla possibilità di spostamento tra regioni hanno sicuramente favorito il miglioramento del sentiment dei consumatori trentini.

Dai dati, infatti, emerge che l’indice relativo al clima di fiducia1 si è attestato a -10,4, in aumento di quasi 10 punti rispetto alla scorsa indagine di novembre e in linea con quello nazionale ed europeo.

Considerando le valutazioni e le aspettative rispetto alla situazione economica provinciale, se, da un lato, il giudizio negativo dell’ultimo anno sembra peggiorare considerevolmente (il 72,1% rispetto al 46,5% di novembre), dall’altro, si registra una maggiore aspettativa di ripresa economica proiettata sui prossimi dodici mesi (30,0% rispetto al 20,0% dell’ultima rilevazione).

Con riferimento all’ultimo anno, la maggior parte dei 700 consumatori intervistati esprime giudizi di stabilità rispetto alla situazione economica della famiglia (il 74,0%), mentre le previsioni sull’andamento dei prossimi dodici mesi registrano una contrazione dei giudizi negativi, che passa dal 28,7% all’attuale 8,7%.

Permane comunque un contesto di sensibile difficoltà percepito dalle famiglie rispetto alla loro situazione finanziaria. I dati raccolti, infatti, evidenziano un aumento dei nuclei familiari che fanno fatica a far quadrare il loro bilancio. Aumenta inoltre la quota dei consumatori che non riesce ad accantonare risorse, crescendo di 14 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione e in provincia di Trento raggiunge il 68,2%.

Ciò si riflette anche sulla propensione a effettuare acquisti di beni durevoli (elettrodomestici, prodotti elettronici e mobili), che è improntata alla prudenza e che cala drasticamente se si considerano spese più impegnative come l’acquisto di un’autovettura e di un’abitazione o per lavori di manutenzione e ristrutturazione edile.

Le valutazioni sull’andamento della disoccupazione nel corso del prossimo anno sono nel complesso meno negative rispetto al novembre 2020. La quota di rispondenti che si attende un aumento del numero dei disoccupati (moderato o forte) si contrae di quasi quattordici punti percentuali (39,3%), a fronte di un incremento della quota che ne prefigura una stabilità (il 41,0% dal 33,9% di novembre).

Risulta in aumento anche il numero di chi immagina un calo della disoccupazione che, dall’11,7% dell’indagine autunnale, è salito all’attuale 19,0%.

“Rispetto allo scorso novembre – ha commentato Giovanni Bort, Presidente della Camera di Commercio di Trento – la rilevazione di questa primavera ci restituisce un clima diverso, meno negativo. Il miglioramento delle aspettative dei consumatori è sicuramente di buon auspicio per tutto il sistema imprenditoriale, che è tuttora segnato da profonde preoccupazioni per le perdite economiche, fondamentalmente irrecuperabili, causate dal brusco arresto dell’economia. La ripresa dei consumi affiancata a una adeguata gestione delle risorse del Pnrr sarà fondamentale per dare sostegno a una ripresa economica rapida e quantomeno stabile”.













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