giovani

Hikikomori, i ragazzi che si chiudono in casa: raccolta fondi dell'Ama per sostenere i genitori

Sono oltre 120 mila i giovani in Italia che si allontanano da tutto. Da settembre al via il crowdfunding in Trentino per dare supporto psicologico



TRENTO. In Italia oltre 120.000 giovani scelgono di chiudersi in casa o nella propria stanza. Il ritiro avviene pian piano: prima si lasciano le attività sportive e gli hobby, poi ci si allontana dagli amici e infine si abbandona anche la scuola.

Nella propria stanza si trova riparo da un mondo competitivo, che chiede di correre troppo, e da relazioni che fanno sentire fragili e inadeguati.

Questo fenomeno, dal giapponese, è chiamato Hikikomori e non risparmia il Trentino. Riguarda i giovani, ma anche molti genitori preoccupati e disorientati che non sanno come aiutare i propri figli.

Per questo Ama, l’Associazione di auto mutuo aiuto di Trento, ha deciso di lanciare una campagna di raccolta fondi "Hikikomori - la vita oltre la stanza", che partirà a settembre: obiettivo sostenere i genitori, o altri adulti di riferimento, perché possano affrontare la quotidianità con maggiori strumenti.

“Crediamo – spiega Ama – che questo sia il primo passo per aiutare i giovani a uscire dall'isolamento e per riacquisire fiducia nelle relazioni e speranza nel futuro. Con i fondi raccolti questi genitori potranno ricevere un supporto attraverso colloqui individuali con un operatore esperto e la partecipazione a gruppi di auto mutuo aiuto”. 

Giovedì 22 settembre si terrà un webinar informativo con la dottoressa Giulia Tomasi e il lancio della campagna di crowdfunding.













Scuola & Ricerca

In primo piano

Economia

Industria trentina: prosegue il calo delle assunzioni, allarme dei sindacati

I dati di ottobre dell'Agenzia del lavoro segnano un -13,8%, nei primi dieci mesi dell’anno i nuovi contratti nel manufatturiero sono scesi dell’8,9% rispetto allo stesso periodo del 2023. La perdita è compensata da posti meno qualificanti nel commercio e nell'agrcoltura. Cgil Cisl Uil chiedono alla Provincia misure più mirati e efficaci per aiutare il settore in sofferenza