Gli animalisti chiedono al governo di impugnare legge trentina sull’abbattimento degli orsi
Lettera di nove associazioni. Approvata a marzo dal Consiglio provinciale, la norma prevede la possibilità di uccidere fino a 8 esemplari all’anno
TRENTO. Le maggiori associazioni animaliste chiedono al Governo di impugnare davanti alla Corte costituzionale la legge della Provincia di Trento del 7 marzo scorso, che prevede l'uccisione di fino otto orsi all'anno per il 2024 e il 2025.
L'istanza - si legge in una nota - è stata inviata dall'Oipa anche a nome di Enpa, Fnpn, Lac, Lav, Leidaa, Leal, Lipu e Lndc Ap alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli e al ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin.
Le associazioni esprimono netta contrarietà all'applicazione della norma "sia per una violazione delle prescrizioni normative comunitarie, che ben potrebbero esporre il nostro Paese alla possibile apertura di una (ulteriore) procedura d'infrazione in tema di gestione della fauna selvatica, sia per un contrasto con la novella costituzionale rappresentata dall'art. 9, inserita tra i Principi fondamentali, nel quale viene previsto che la Repubblica 'tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni', sia perché uccidere otto orsi l'anno è un atto violento e crudele che non incide sulla sicurezza dei cittadini trentini, sia per l'insussistenza scientifica delle motivazioni addotte riguardo il rispetto della conservazione della specie di orso bruno". L'istanza è stata inviata per conoscenza anche alla Commissione europea - Direzione generale Ambiente.