Gli alpini trentini celebrano il ritorno alla normalità: prima assemblea in presenza dopo la pandemia
Gli onori al vessillo e la messa nel piazzale della stazione della Trento-Malè e a seguire la sfilata fino alla sala della Cooperazione in via Segantini, con l’accompagnamento della fanfara sezionale
TRENTO. Il ritorno alla normalità, dopo due anni di pandemia, vuol dire anche tornare in strada a celebrare i valori più importanti della nostra società, quelli che ad esempio incarnano gli alpini. Si è svolta oggi l’assemblea annuale dell’associazione Ana trentina, la prima in presenza dopo lo stop per il Covid. Riunione anticipata dagli onori al vessillo e dalla messa nel piazzale della stazione della Trento-Malè e a seguire dalla sfilata fino alla sala della Cooperazione in via Segantini, con l’accompagnamento della fanfara sezionale. Un appuntamento che nei diversi momenti ha visto la partecipazione del presidente della Provincia Maurizio Fugatti, del suo vice Mario Tonina, del sindaco di Trento Franco Ianeselli, del commissario del governo Gianfranco Bernabei, della deputata Martina Loss, del consigliere provinciale e alpino Pietro De Godenz, oltre alle autorità militari e ai vertici dell’Ana trentina con il presidente Paolo Frizzi e ai tanti associati.
Tonina, portando i saluti della Giunta provinciale durante l’assemblea, ha voluto ringraziare gli alpini, che si sono ritrovati finalmente in presenza e hanno ricordato i momenti salienti dell’attività associativa, con il contributo garantito dalle sezioni Ana e dalla protezione civile alpina dei Nuvola durante la pandemia e per l’emergenza Ucraina. Attività che sono solo gli ultimi esempi dell’impegno costante per la comunità delle penne nere, che ora, come ha detto il presidente Frizzi, sono un po’ più libere di “riprendere la propria voglia di socialità” e di fare ciò che a loro riesce meglio, ovvero “aiutare gli altri”.
«Gli alpini – così Tonina – sono da sempre particolarmente cari al Trentino: sempre protagonisti, in prima linea di fronte al bisogno e alla necessità. Volevo quindi ringraziare tutti i volontari per il contributo in questi due anni di Covid, con la partecipazione alla campagna vaccinale e non solo, e per lo sforzo che continua di fronte agli eventi purtroppo tragici sul piano internazionale, di cui la raccolta dei beni destinati alla popolazione ucraina che vediamo in questi giorni sul nostro territorio è solo una delle testimonianze. Gli alpini sono sempre pronti a mobilitarsi per portare soccorso, con spirito di grande generosità, fratellanza e responsabile adempimento doveri. Il loro esempio è il miglior insegnamento ai giovani».
Assieme alla vicinanza della comunità, espressa anche dalla grande accoglienza per l’adunata 2018, il vicepresidente della Provincia guardando all’attualità ha ribadito l’auspicio affinché “il dialogo e la mediazione possano il prima possibile vincere sulle armi”: «Così da tornare, anche come Trentino, custodi di quello spirito autonomistico e di pacifica convivenza che ha portato alla costruzione dell’Europa in cui crediamo. Come fu nell’esortazione pronunciata dallo statista De Gasperi nella conferenza di pace dopo la seconda guerra mondiale».