«Valorizza territorio e cultura» 

Pinzolo, grande soddisfazione per il riconoscimento della razza Rendena come Presidio Slow Food


di Walter Facchinelli


PINZOLO. La vacca di Razza Rendena è una bovina a tutto tondo e questa peculiarità le ha permesso di essere stata riconosciuta “Presidio Slow Food”, accanto alla “Ciuiga del Banale” e alla “Noce del Bleggio”. Questo risultato, che la pone tra i 300 “Presidi Slow Food” in Italia e 500 nel mondo, è la conclusione del percorso promosso dalla Condotta Slow Food Giudicarie con l’Associazione “Valore Rendena”, creata nel 2015 dalle Aziende Agricole “Fattoria Antica Rendena” di Manuel Cosi (Giustino), “Regina” di Luca Collini (Mavignola), “Maso Pan” di Mauro Polla (Caderzone Terme) e “Macellerie Bazzoli” (Bondo) che producono “carne salada” e insaccato di Razza Rendena.

Ora dall’alpeggio si passa al piatto e così, quattro ristoranti “rifugio Patascoss” a Madonna di Campiglio il 6 marzo alle 20, “malga Cioca” a Pinzolo il 16 marzo alle 20, “cascina Zeledria” a Madonna di Campiglio il 20 marzo alle 20, che si trovano sulle piste da sci e sono a fianco di altrettante malghe attive durante l’estate, ospiteranno quattro appuntamenti enogastronomici per far conoscere e gustare i prodotti della Razza Rendena oggi nella famiglia Slow Food.

Manuel Cosi, allevatore e presidente dell’Associazione nazionale allevatori razza Rendena (Anare) e dell’Associazione “Valore Razza Rendena”, esprime grande soddisfazione. «Registrare nei Presidi Slow Food la razza Rendena e non i singoli prodotti è stata una scelta ben precisa per far nascere un progetto di territorio». A preannunciare questo risultato a margine della manifestazione “Giovenche di razza Rendena 2017 a Pinzolo erano stati il vicepresidente nazionale di Slow Food Lorenzo Berlendis, il Fiduciario della “Condotta Giudicarie” Flavio Franceschetti e il responsabile regionale dei Presidi Luciano Bugna.

Il sindaco Michele Cereghini si ha espresso l’importanza del riconoscimento Slow Food alla “Razza Rendena” perché «valorizza e unisce Turismo, Cultura, Allevatori e Territorio».

Flavio Franceschetti, fiduciario della Condotta Slow Food delle Giudicarie sottolinea «attraverso progetti come questo possiamo riscoprire quei valori autentici che sono in ognuno di noi, creando benefici per l’intera comunità, a partire dal mondo contadino con positive ricadute su tutta la filiera di produttori, ristoranti, alberghi e sul nostro cibo quotidiano».

La rete Slow Food, in questo percorso durato tre anni, ha rintracciato e descritto i prodotti della Razza Rendena, ora «insieme alle Comunità locali punterà a valorizzarne l’autenticità dei prodotti» che sono sinonimo di identità del territorio, attrattività turistica e conservazione degli alpeggi d’alta montagna che modellano e preservano il paesaggio.

L’Associazione “Valore Razza Rendena” è aperta agli altri allevatori delle bovine di Razza Rendena «l’’unica discriminante, sottolinea Manuel Cosi, è che i prodotti appartengano a questa piccola ma forte bovina che riesce ad arrampicarsi fino ai pascoli e alle malghe più alte, che ci introducono alla verticalità delle Dolomiti di Brenta e dell’Adamello-Presanella».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona