Una sezione Avis con 231 soci donatori
PIEVE DI BONO - PREZZO. Osservando poi i dati sulle donazioni di sangue in Trentino c'è un dato che salta subito all'occhio: le Giudicarie sono lil territorio che dona di più. A fronte di circa il 7%...
PIEVE DI BONO - PREZZO. Osservando poi i dati sulle donazioni di sangue in Trentino c'è un dato che salta subito all'occhio: le Giudicarie sono lil territorio che dona di più. A fronte di circa il 7% della popolazione complessiva il 12% della raccolta di sangue trentina viene, infatti, da queste vallate. Un dato per certi versi sorprendente che Emiliano Facchini, presidente dell'Avis di Pieve di Bono - Prezzo - Valdaone, spiega così: «Il nostro è il dato migliore del Trentino assieme a quello di Bassa Valsugana e Tesino. La media del Trentino è circa 3,4 donatori ogni 100 abitanti ma in Giudicarie il dato sale a 5,9 su 100. Tenendo presente che la media nazionale sta sui 3,1 donatori ogni 100 abitanti e che il Trentino Alto Adige è la seconda regione per numero di donatori dopo il Friuli si può affermare che stiamo conseguendo buoni risultati».
Entrando nel dettaglio dell'attività della sua sezione Facchini fornisce altri dati interessanti. «Nel 2000 sono stato eletto presidente la prima volta e nella comunale di Pieve di Bono - Prezzo - Valdaone avevamo 115 donatori. Oggi invece abbiamo 234 soci, di cui 3 collaboratori non donatori. Di essi 46 sono donne e 185 uomini e quest'anno si sono aggiunte altre 5-6 persone. L'obiettivo sarebbe arrivare al 10 su 100 anche se è dura perché la popolazione invecchia. Anche da questo punto di vista però siamo fortunati, perché l'età media dei nostri donatori è sotto i 40 anni».
Anche allargando lo sguardo fuori dal suo ambito di competenza Facchini vede uno scenario positivo. «In Giudicarie il movimento è in grande salute. Noi collaboriamo bene con le altre comunali, cioè l'Avis di Storo - Bondone, quella di Condino, l'Avis di Tione, Giudicarie Esteriori e Alta Rendena. In totale raggruppiamo oltre 2.200 donatori di sangue e a ogni seduta ci sono sempre almeno 30 persone. L’associazione lavora per fidelizzare i donatori. A ogni seduta di donazione ci sono sempre almeno 3 di noi a seguire le operazioni. In questa maniera abbiamo notato che in tanti si sentono supportati e tornano volentieri».
Quanto alle motivazioni che animano la sezione Facchini ha le idee chiare: «Le ragioni di chi dona sono tante. La maggior parte delle persone lo fa per puro altruismo ma qualcuno anche come stimolo a mantenere una vita regolata e a praticare controlli continuativi. Donare, infatti, richiede una certa disciplina personale e comportamenti non a rischio. Donare è semplice, basta contattare un responsabile di zona o vada sul sito dell'Avis e fare una visita medica e noi siamo aperti a tutti e non escludiamo nessuno».