Turismo sostenibile: il credo della nuova cooperativa “Fuoco” 

Limarò, Buratti: «Vogliamo valorizzare e non stravolgere le aree incontaminate delle Esteriori e le sue bellezze»



LIMARÒ. Nelle Giudicarie Esteriori sta prendendo piede una nuova forma di turismo, più legata al contesto ambientale e alla storia della valle. Si tratta di un turismo “sostenibile” che intende far leva sull’esistente valorizzandolo al massimo, evitando nuovi impatti o nuove costruzioni. In quest’ottica è nata una nuova cooperativa (per ora composta da 9 soci), chiamata “Fuoco”, con obiettivo quello di abbracciare un tipo di ricettività rispettoso della natura e stretto contatto con la popolazione e i giovani del loco. Per ora la cooperativa si estende a due realtà, la malga Misonet delle Asuc di Favrio e il maso Limarò di proprietà dell’Istituto Diocesano sostentamento clero.

L’iniziativa nasce dall’entusiasmo dei fautori del circuito della “Comano Mountain Circuit” nel senso di utilizzare strutture poco note o ai margini dell’attuale “consumismo”.

Ce lo spiega il presidente di “Fuoco”, Marco Buratti: «La nuova cooperativa intende valorizzare senza stravolgerne la vocazione, quelle aree così belle e incontaminate delle Esteriori, rimaste finora ai margini perché non conosciute e neanche apprezzate - prosegue Buratti - Ora siamo impegnati su due fronti, sul Misonet e specialmente al maso Limarò, dove intendiamo dare una svolta col bed & breakfast e anche con un punto di ristoro...il tutto nel rispetto del loco e delle sue belle tradizioni»

Sul Misonet si tratta di impostare una nuova vita in montagna, puntando su una struttura già esistente e collaudata, ma mai usata finora per scopi turistici grazie a una cooperativa di comunità come “Fuoco”.

Il problema della gestione di Maso Maroc in effetti è tuttora il più importante. La casa da poco ristrutturata cerca con la cooperativa “Fuoco” una nuova visione, non solo una nuova gestione. In quest’ottica l’intero immobile si presenta come simbolo di una valle fantastica er per certi aspetti ancora incontaminata, dove vivere le proprie esperienze a contatto diretto con una natura dove la montagna è realtà, e questo soprattutto a chilometri zero!

«Il nostro fuoco è e vuol essere simbolo di passione, che riscalda e illumina un cammino ancora incerto, ma che noi vorremmo fatto all’insegna della con-divisione, un focolare a disposizione della comunità delle Giudicarie, questa bellissima valle fortunatamente ancora incontaminata e in grado di offrire al visitatore tante belle emozioni. Il nostro cammino vuol essere un cammino verso la luce accompagnati dalla passione per la nostra terra». (g.ri.)













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