Troppi rischi e operazioni dismessa la “Coopcard”
Storo, novità dal primo gennaio per i soci della Famiglia Valle del Chiese Il presidente Pernisi: «Il processo di gestione dell’incasso era complesso»
STORO. Novità in vista per i soci della Famiglia Cooperativa Valle del Chiese. Con l'inizio dell'anno prossimo il servizio di pagamento della spesa "Coopcard", che consentiva di pagare la spesa effettuata nel mese con l'addebito sul conto corrente della propria banca, verrà dismesso. Nei giorni scorsi a casa di molti soci della Famiglia Cooperativa Valle del Chiese sono state recapitate delle missive a firma del presidente Michele Pernisi, nelle quali l'ente segnalava l'imminente cambiamento: «La gestione del credito - scrive Pernisi - è una caratteristica distintiva del sistema cooperativo trentino che unisce la Famiglie Cooperative con le Casse Rurali; con la Carta "In Cooperazione" queste ultime si accollano il costo della gestione operativa, degli oneri finanziari e dei rischi di credito e di insoluto. Da diversi anni, inoltre, ai nostri Soci, correntisti di altre banche, viene offerto il servizio "Coopcard" che consente comunque di effettuare la spesa effettuata nel corso del mese precedente con l'addebito nel conto corrente a fine mese. Tale modalità risulta però piuttosto onerosa per la Famiglia Cooperativa perché implica un processo di gestione dell'incasso completamente manuale, che consiste nel riepilogo della spesa mensile, invio dell'addebito alla banca, gestione successiva degli eventuali insoluti, rischi operativi connessi con la gestione manuale stessa. Il consiglio di amministrazione ha valutato la complessità e l'onerosità di questo processo ed ha stabilito che a partire dal prossimo anno tale servizio dovrà essere sospeso».
Una scelta che il presidente Pernisi giustifica così: «Ad essere interessato da questa decisione è il 5% dei nostri 2.700 soci. Circa 200 persone ma non tutte fanno uso di "Coopcard". Si tratta per lo più di soci che avevano i conti presso la Cassa Rurale di Storo prima del '99, quando quest'ultima venne acquisita dalla Banca Valsabbina, che però non è una Cassa Rurale e non può quindi utilizzare la carta "In Cooperazione". Per venir loro incontro abbiamo creato la "Coopcard" che però implicava una serie di operazioni manuali e di rischi a carico nostro. Dismettere il servizio è una scelta che va anche nell'interesse dei soci, perché con la gestione manuale ci possono sempre essere errori dovuti a sviste e quant'altro».
La Famiglia Cooperativa ha comunque in serbo un ventaglio di soluzioni alternative: «In questi giorni stiamo convocando in sede i soci per prefigurare loro le opzioni possibili. Oltre ai sistemi di pagamento classici se si ha un conto in una Cassa Rurale si può prendere la carta "In Cooperazione", ma abbiamo anche concordato con i vertici della Banca Valsabbina la creazione di una carta di credito light con massimali dagli 800 ai 1000 euro per pagare la spesa. Siamo fiduciosi che il passaggio dal vecchio al nuovo sistema avvenga in maniera rapida e priva di intoppi».