STORO. Folla delle grandi occasioni per il "concertone" del primo dell'anno a Storo. Capannone di "Storo E20" gremito da un pubblico partecipe ed entusiasta che ha occupato ogni sedia e posto disponibile per assistere all'attesa esibizione della banda sociale. Il concerto di Capodanno della banda sociale di Storo è ormai una "istituzione" in valle del Chiese e anche quest'anno il programma non ha affatto deluso. Introduzione affidata ai presentatori "storici" Alessandro Zontini e Silvia Pasi e poi spazio alla "banda light", cioè composta dalle giovani leve del corpo bandistico storese. Quattro i pezzi presentati ed eseguiti con perizia dai giovani musicisti ("Go ahead march", "Note d'amare", "Pirates" e "I got you") diretti dal maestro Cristina Martini. Esibizione che suscitava applausi a scena aperta seguita dai brevi discorsi delle autorità. Il presidente della Banda Paolo Zontini faceva il punto sull'intensa attività bandistica dell'anno appena trascorso mentre il sindaco Luca Turinelli esprimeva un particolare ringraziamento a tutti i volontari il cui impegno aveva permesso di mitigare i danni del maltempo abbattutosi su Storo a fine ottobre.

Terminata la parte preliminare si dava quindi il via al concerto vero e proprio. Dieci i pezzi presentati, suddivisi in 2 tempi da 5 ciascuno e diretti dal maestro Andrea Romagnoli. Si partiva con "Around the world in 80 days" di Trevor Jones e si concludeva con la classicissima "Marcia di Radetzky" di Johann Strauss. Nel mezzo componimenti che facevano volutamente riferimento a più continenti. L'Africa con "The Sphinx" e "The Lion King". Il centro America con "Copacabana", l'Europa con "Canta Napoli" e l'"Ungarischer Tanz n.5". Quindi un omaggio a Stevie Wonder con l'omonimo arrangiamento di Paul Murtha e l'ecumenico "We Are The World". (s.m.)