Referendum profughi, i garanti dicono no
SAN LORENZO DORINO. Il referendum sui profughi non si farà. La consultazione popolare chiesta a gran voce dalla Lega che aveva raccolto a suo tempo 196 firme di appoggio, infatti, non è stata ammessa...
SAN LORENZO DORINO. Il referendum sui profughi non si farà. La consultazione popolare chiesta a gran voce dalla Lega che aveva raccolto a suo tempo 196 firme di appoggio, infatti, non è stata ammessa dal Comitato dei garanti nominato dal consiglio comunale allo scopo di verificare l’ammissibilità o meno del referendum. Il Comitato era composto da tecnici del ramo giuridico: Giorgio Merli, segretario a Fiavé e Bleggio Superiore oltre che alle Terme di Comano (presidente), Elsa Masé, segretaria comunale di Porte di Rendena, e Barbara Barbiero, dell’ufficio legale del Comune di Arco. L’elezione dei Garanti del Referendum comunale è previsto ai sensi dell’art. 9, comma 1 dello statuto comunale, e risulta strumento dirimente in questo caso, davanti alla richiesta di referendum consultivo da parte degli abitanti. Il comitato dei garanti in particolare ha motivato il suo diniego per due ragioni: 1)la materia del contendere è di competenza non comunale, ma statale con gestione delegata alla Provincia; 2) il quesito esprime un potenziale contrasto discriminatorio, con quanto prevede la Costituzione italiana.
In questi giudizi il comitato chiama a supporto la stessa Costituzione italiana, che all’articolo 10 recita al terzo comma: «Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici». Quanto al diritto d’asilo, si fa riferimento allo status di rifugiati contemplato nella Convenzione di Ginevra (1951) attuata in Italia nel 1954 e successivi provvedimenti. Inoltre il Comitato ha ravvisato un palese contrasto con il parere dello stesso Statuto comunale di San Lorenzo Dorsino. Scettica sul responso del Comitato garanti la Lega Trentino, che attraverso la segretaria di zona Cinzia Parisi contesta la formula della comunicazione: «Attendiamo le motivazioni scritte, auspicando che l’amministrazione trovi un’altra formula per fare in modo che i cittadini si esprimano rispettando l’art. 1 della Costituzione (la sovranità appartiene al popolo)». La Lega si riserva eventuali azioni «da intraprendere per il rispetto della Costituzione». (g.r.)