Raccolta fondi per il ricorso al Tar
Cmf di Darzo e Lodrone contro la Provincia: obiettivo 20 mila euro
DARZO. Il Consorzio di miglioramento fondiario di Darzo e Lodrone non molla e va al braccio di ferro legale con la Provincia. Per farlo al meglio annuncia per il 9 febbraio una riunione informativa aperta a tutti con annessa raccolta fondi. Obiettivo: recuperare 20 mila euro per pagare le spese legali. Come anticipato domenica, nella serata del 26 gennaio la dirigenza del sodalizio che riunisce i proprietari fondiari delle frazioni storesi di Darzo e Lodrone ha deciso di opporsi alla richiesta di restituzione di un contributo per 918.054,46 euro versatogli dalla Provincia per realizzare un ponte agricolo fra le campagne di Darzo e quelle di Storo. Andare in tribunale contro la Provincia è senza dubbio una scelta forte, ma del resto la prospettiva di restituire quasi un milione di euro, fra l'altro già utilizzato per pagare ditte e fornitori e quindi indisponibile, non lascia grandi spazi di manovra. Si prospetta una battaglia legale difficile e costosa, da cui la decisione del consiglio dei delegati di organizzare una riunione aperta a tutti, consorziati e non, in cui si spera di raccogliere almeno una parte dei fondi necessari.
«Venerdì sera il consiglio ha preso parecchie decisioni - chiarisce il presidente del Cmf Narciso Marini - fra queste la convocazione di un'assemblea aperta a tutti per la sera del 9 febbraio. In quell'occasione informeremo riguardo alla situazione del ponte e alla decisione di presentare ricorso al Tar. Già oggi posso dire che abbiamo scelto di affidarci all'avvocato Laura Tardivo con studio a Riva del Garda. Per quel che riguarda le spese legali, noi dirigenti ci autotasseremo, ma speriamo nella disponibilità da parte dei convenuti di darci una mano. La cifra che stimiamo sarà necessario raccogliere è di 20 mila euro complessivi». In questi giorni qualcuno ha lanciato l’idea che il Cmf chieda al Comune di Storo di farsi carico degli oltre 900 mila euro che la Provincia vuole indietro, ipotesi destituita di fondamento secondo Marini: «Il nostro ricorso riguarda una determina provinciale che niente ha a che fare con il Comune di Storo - specifica il presidente del Cmf - che anzi è un'istituzione con la quale oggi non ci sono problemi e che ci sostiene. Si capisce bene che sarebbe insensato aprire un contenzioso con essa».
Questo quanto dichiarato da Narciso Marini, ma ci sono anche altre novità. All'assemblea informale del 9 febbraio succederà quella ufficiale, prevista per il 9 marzo. In quell’occasione i soci verranno chiamati ad approvare i bilanci consuntivo 2017 e previsionale 2018, ma anche a eleggere un nuovo membro del direttivo, perché al consigliere dimissionario Riccardo Rinaldi sarebbe dovuto subentrare il primo dei non eletti, Vigilio Zanetti, che però ha rifiutato la carica.