Quelle statue che narrano la storia
Dal centro di Storo alla “Bastia” un nuovo percorso panoramico
STORO. Partire dal centro del paese e risalire la montagna, passeggiare fra pini e abeti immersi in storia e leggende locali confortati da uno splendido panorama. Troppo bello per essere vero? Non a Storo, dove un percorso simile è diventato realtà grazie all'impegno comunale. Mancano ancora gli ultimi dettagli, ma il percorso panoramico che da Storo risale fino al Colle di San Lorenzo e da lì si inerpica alla “Bastia”, i resti dell'antica torre di guardia che nell'antichità presidiava la piana, è ormai realtà. «Siamo partiti con l'idea del sentiero al tempo in cui si ragionava del recupero della “Bastia” - spiega Loretta Cavalli vicesindaco di Storo - volevamo rendere interessante il percorso inserendo elementi che narrassero storia e le leggende di Storo. Il luogo è particolarmente ricco da un punto di vista culturale, architettonico, naturalistico e paesaggistico. Siamo ai piedi della Rocca Pagana, un luogo un tempo considerato magico. Nei secoli queste alture hanno garantito il controllo della piana e il passaggio verso la val di Ledro. La Chiesa di San Lorenzo contiene affreschi pregiati dei Baschenis. Durante la Terza Guerra d’Indipendenza i garibaldini passarono da qui per prendere il forte d’Ampola e poi marciare sui Bezzecca e questa era zona di combattimento nella Prima guerra mondiale. La flora del posto è rara e pregiata. Nei pressi c'è anche un tragitto con le stazioni del rosario che conduce al capitello della Madonna di Bes. Tutti fattori che rendono il percorso della “Bastia” un valore per tutta la Valle del Chiese, accrescendo l’offerta di percorsi ecomuseali significativi disponibili per cittadini e turisti».
Dopo aver realizzato il sentiero, ora il Comune vuole valorizzarlo: «Abbiamo proceduto con la volontà di creare qualcosa di bello e duraturo per il Comune e la Valle - prosegue Cavalli - ma ci ha animati anche uno spirito didattico. La voglia di insegnare la storia e le leggende locali ai bambini in modo da rafforzarne il senso di identità e memoria con esempi visibili e tangibili. Naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di tante persone e associazioni. Ringrazio il Corpo Forestale del Chiese per il grande lavoro di pulizia dei boschi, la Soprintendenza ai beni architettonici e archeologici per il supporto, tutti gli artisti locali che hanno realizzato le statue. Teodoro Brugnoni ha scolpito l’uomo d'arme a guardia della “Bastia”, Mario Brugnoni ha creato il viandante e il garibaldino, Vigilio Gelpi si è occupato del soldato della Grande Guerra, Bruno Manzoni di “Giana di Ceré” e infine Thomas Zocchi dei “fuochi pagani”. Ringrazio anche il “Circolo dei Voi” per i testi a spiegazione di ogni statua. A Storo non abbiamo certo il Colosseo, ma mettendo assieme le tante piccole cose che ci sono si può comunque riuscire ad esprimere valori che vanno oltre le singole opere».