Ponte Caffaro, a Cia restano ancora dubbi
STORO. Dopo quasi tre mesi sono giunte le risposte alle interrogazioni presentate dal consigliere provinciale Claudio Cia (Agire) in merito al nuovo Ponte Caffaro. «Ad essere onesti - scrive la sua...
STORO. Dopo quasi tre mesi sono giunte le risposte alle interrogazioni presentate dal consigliere provinciale Claudio Cia (Agire) in merito al nuovo Ponte Caffaro. «Ad essere onesti - scrive la sua portavoce di zona Grazia Castellini - ci si aspettava qualcosa di meno vago da parte dell’assessore provinciale Mauro Gimozzi. Di interessante c’è solo la conferma che il Comune di Storo non ha mai segnalato nulla alla Provincia in merito alle gravi criticità dell’opera in questione; l'esponente Upt, però, chiude il tutto dicendo che né il finanziamento né il progetto sono stati curati e gestiti dal suo assessorato provinciale alle infrastrutture. Risposta quindi non data: come si spiega il finanziamento concesso e non smentito dalla Provincia automa di Trento al Comune di Bagolino nel 2012? O che nel giugno 2016 la stampa locale riportava il fatto che il Servizio Bacini Montani sempre della Provincia concedeva l’autorizzazione per l’accesso all’alveo del torrente Caffaro ai fini della realizzazione del nuovo Ponte? Venga detto ai cittadini chi gestisce quest’opera e le cause di questo “pasticcio inconcepibile”; magari gli esperti dell’Università sopracitati potrebbero fare un salto anche in tale zona, l’unico collegamento fra la Val Sabbia e le Giudicarie. (a.p.)