«Più belle e solenni» le campane di Spiazzo
Spiazzo. Domenica scorsa il “Campanone di San Viglio”, la “Seconda di Maria Assunta”, la “Terza di Santa Cecilia”, la “Quarta dei Santi Vittoria e Valentino” e la “Piccola dell’Angelo custode e...
Spiazzo. Domenica scorsa il “Campanone di San Viglio”, la “Seconda di Maria Assunta”, la “Terza di Santa Cecilia”, la “Quarta dei Santi Vittoria e Valentino” e la “Piccola dell’Angelo custode e Stefano Bellesini”, sono state solennemente benedette dal cardinal Walter Kasper, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Promozione dell'Unità dei Cristiani, col parroco don Federico Andreolli.
Sul sagrato della Pieve di Rendena accanto alle Comunità religiose di Spiazzo e della Rendena, erano presenti il sindaco Michele Ongari, il vicepresidente della Provincia Mario Tonina e il presidente della Sezione penale di Trento Giuseppe Serao. Uniti per assistere alla riconsegna delle campane secondo un rito eseguito nel 1951 al momento della denominazione e consacrazione delle campane. «A partire dalla prossima settimana, ha detto don Federico, verrà montato il nuovo castello campanario in larice e poi le campane torneranno finalmente nella cella campanaria per accompagnare le nostre vite e quelle delle generazioni che verranno».
Fine del silenzio
La festa della restituzione delle campane, asportate dal campanile il 27 settembre 2018, segna la fine del silenzio di questi sacri bronzi, durato ben 5 anni «non privo di difficoltà» ha detto don Federico Andreolli, che ha aggiunto «il ritorno delle campane ci colma gioia e trepidazione e ci fa intravvedere la fine dell’iter di restauro strutturale della torre campanaria iniziato nell’agosto 2014».
Sul sagrato i cinque bronzi intonati in Re bemolle, sono stati esposti in ordine di grandezza, dal “Campanone” dedicato al “vescovo San Viglio”, patrono di Spiazzo e dell’Arcidiocesi di Trento, con alcune rappresentazioni della sua vita. La “Seconda” è dedicata a Maria Assunta in cielo, il cui dogma fu proclamato proprio nel 1951. La “Terza” a Santa Cecilia patrona della musica sacra, la “Quarta” a Santa Vittoria e San Valentino, fino alla “Piccola” dedicata all’angelo custode e Stefano Bellesini, beato diocesano al quale è dedicata la nostra scuola materna costruita in quegli anni.
Tanti scatti ai freghi
Molte persone si sono avvicinate, hanno ammirato, fotografato e toccato con mano le cinque campane con ricchi fregi e belle decorazioni, fuse dalla ditta Colbacchini a Trento nell’anno giubilare 1950-51, benedette il 7 aprile 1951 dal vescovo ausiliare di Trento monsignor Oreste Rauzi e suonarono la prima volta il 31 maggio 1951.
Don Federico Andreolli ha detto «dopo sapienti interventi di restauro, intonazione e accordatura, eseguiti secondo precisi criteri campanologici nella Fonderia Grassmayr di Innsbruck e nella Elettrocampane Giacometti di Legnaro, le nostre campane sono tornate più belle e solenni di prima, sia da un punto di vista artistico che musicale.» La benedizione del cardinal Walter Kasper è stata un «invito alla preghiera» per invocare la benedizione del Signore sulle campane, sui presenti e sulla fine dei lavori, fiduciosi di sentire risuonare presto il suono dei sacri bronzi nel nostro paese annuncio di fede e di pace.
Le campane scandiscono le ore della giornata cristiana, annunciano la domenica giorno del Signore, coronano le feste dell’anno liturgico e accompagnano i nostri defunti, con un suono antico e caro, impresso nel cuore dei fedeli. Per questi motivi, don Federico ha invitato tutti a considerare le campane come un elemento caratterizzante della comunità cristiana e voce del Signore in mezzo ad essa. «Col suono delle campane, il popolo di Dio viene chiamato alla preghiera e convocato nel tempio ad ascoltare la parola e tessere le lodi del signore». Le campane torneranno a suonare per la festa di san Vigilio del 7 luglio, alla presenza dell’Arcivescovo monsignor Lauro Tisi.
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