Per il geometra Giordani maxi torta con 104 candeline

Ponte arche. Ormai i traguardi non si contano più! Tuttavia è una gran festa oggi, per il geometra Geremia Giordani. Il geometra di Ponte Arche è nato 104 anni fa, il 14 aprile 1915 a Stumiaga,...



Ponte arche. Ormai i traguardi non si contano più! Tuttavia è una gran festa oggi, per il geometra Geremia Giordani. Il geometra di Ponte Arche è nato 104 anni fa, il 14 aprile 1915 a Stumiaga, «subito dopo l’inizio della Grande guerra in Galizia» ama ricordare il signor Giordani. Il traguardo è raggiunto in perfetta lucidità e con tanti interessi, tra cui quello di leggere ogni giorno i quotidiani locali, vedere la televisione e parlare delle vicende paesane e valligiane.

Incontriamo il geometra Giordani nel suo studio-soggiorno di Ponte Arche, insieme con la signora romena Vera, che si è presa cura di lui negli ultimi anni, intento a vedere una trasmissione tv di viaggio. Di viaggi ne ha fatti tanti il geometra Giordani, come ama ricordare, soprattutto in età giovanile o durante la guerra combattuta su vari fronti, dalla Grecia alla Francia.

La famiglia Giordani è una famiglia di costruttori, documentata fin dal Medioevo, come attestano i graffiti della chiesetta di San Vigilio a Curé, nel Cinquecento. Una storia piuttosto lunga quindi, la sua, dagli antichi mastri costruttori alla ditta condotta dal figlio Giambattista, chiusa gli anni scorsi per la crisi nel settore edilizio.

Socialmente Geremia Giordani è sempre stato molto attivo: a suo tempo assessore comunale a Lomaso, poi col nuovo comune di Fiavé dal 1952 assessore in quel Comune.

«A Ponte Arche abbiano praticamente costruito tutto: il Bel Sit e la Marchiori, il Fedrizzi, il Turiterme, gli hotel Plaza, Angelo e Posta, il nuovo municipio di Comano Terme» Quindi giustificata la punta d'orgoglio. Come ricorda lucidamente il geometra Geremia, l'azienda passò di mano dal padre Giambattista a lui nel 1945, con la prima realizzazione, la Masera Tabacchi. Proprio quella Masera che in questi giorni sta per essere abbattuta per far posto alla nuova biblioteca che vi si sposterà entro il prossimo anno. «Cosa vuole, ogni cosa ha il suo tempo» ci dice con una punta di rincrescimento ma anche di orgoglio per la sua prima realizzazione. Così ci promette di passare in questi giorni dalla nuova biblioteca per una (necessaria) visita alla struttura inaugurata i mesi scorsi a Ponte Arche.

Prima di lasciarci ci mostra un cimelio, ritenuto un po’ la cifra della sua lunga ed operosa vita, il diploma dei 60 anni di iscrizione all’albo geometri, del 2004. Un evento eccezionale allora come adesso, a distanza di un quindicennio: i traguardi non si contano più.

Di nipoti Geremia ne ha sette, cinque maschi e due femmine, tutti incamminati in qualche modo verso l'impresa o l'imprenditoria: un vero marchio di famiglia. Dei figli, l'unico maschio, Giambattista, ha seguito le orme paterne nell'azienda di famiglia, mentre le 4 femmine (Rosetta, Erna, Eliana, Raffaella, purtroppo scomparsa) hanno un figlio a testa che comunque segue le orme del nonno! Tre architetti, un ingegnere, un imprenditore. «Buon sangue non mente». Tanti auguri, Geremia. GR.R.















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