Noci del Bleggio buona produzione ma niente festa
Bleggio. Buone ma senza festa le noci quest’anno, al Bleggio. Infatti, a fronte di una produzione definita generalmente “buona”, con un risultato sui 300 quintali di fronte ai consueti 200, quest’anno...
Bleggio. Buone ma senza festa le noci quest’anno, al Bleggio. Infatti, a fronte di una produzione definita generalmente “buona”, con un risultato sui 300 quintali di fronte ai consueti 200, quest’anno per la prima volta da parecchio tempo non si farà la tradizionale festa della noce al Bleggio, esattamente a Cavrasto, che è divenuta nel tempo un po' la capitale della noce bleggiana. Armando Bronzini è il portavoce dei coltivatori bleggiani, essendo stato eletto “Magnifico Console” della Confraternita della Noce del Bleggio, è chiaro al proposito. «Purtroppo l’attuale fase di pandemia ci scoraggia totalmente a fare feste, ritrovi o feste paesane, come era quella appunto della noce». E per la produzione 2020? «La produzione quest’anno è piuttosto abbondante, in quasi tutte le zone tranne qualche tratto che è stato danneggiato dalla grandine. Nel complesso si tratta di un raccolto intorno ai 300 quintali, a fronte di una produzione tradizionale media sui 200. Proprio l’abbondanza delle noci ha procurato anche la sua pezzatura, piuttosto minuta rispetto alla media tradizionale. Ma il prodotto è stato venduto in poco tempo e tuttora è introvabile».
Il Magnifico Console passa in rassegna tutte le aree della nocicoltura, esprimendo tanta nostalgia dei mitici anni Cinquanta, quando la produzione bleggiana si avvicinava ai 2 mila quintali. La resa è anche buona, con i prezzi attuali si può avere una resa di 25 mila euro/ettaro. «Le nostre noci sono già vendute prima del raccolto perché hanno delle caratteristiche di bontà che non hanno le noci californiane né quelle albanesi, i due paesi dai quali si importano le noci da consumo».
L’associazione patrocinatrice della festa della noce, è nata una decina d’anni fa con lo scopo di valorizzare la produzione di nicchia della noce bleggiana, un tipo di noce autoctona che si ritrova anche negli scavi archeologici dell’età della Pietra. Purtroppo quest’anno la tradizionale festa delle noci, fissata come al solito al secondo weekend di novembre, non si potrà fare per i motivi epidemiologici.
La tradizionale Festa della noce bleggiana viveva sulle manifestazioni curate dalla Pro Loco in collaborazione con l’Ecomuseo della Judicaria. Anzitutto la visita al palazzo secentesco della famiglia Marani di Cavrasto, il “Palaz”, residenza nobiliare dei Marani affrescata e dotata di cappella dedicata a San Francesco Saverio. Interessante era la riproposizione nella piazzetta Marani dei giochi di una volta, a cura del Museo di San Michele all'Adige a partire dall’antico gioco della rana, antesignano del più moderno flipper. Tutto un mondo che la pandemia ha messo nel cassetto, speriamo non per sempre.