«Niente sterrato in pista» scoppia la polemica
STORO. «Buongiorno Giorgio, come abbiamo avuto modo di parlarne, in questi giorni è stata realizzata l'asfaltatura del tratto di strada sterrata che dalla località Gacc di Storo in sinistra...
STORO. «Buongiorno Giorgio, come abbiamo avuto modo di parlarne, in questi giorni è stata realizzata l'asfaltatura del tratto di strada sterrata che dalla località Gacc di Storo in sinistra orografica del fiume Chiese conduce al bicigrill di Borgo Chiese. La presente non vuole esprimere un giudizio sull'opportunità dell'opera che rimane molto negativo». Il tono amichevole della lettera cela una profonda arrabbiatura. Chi scrive è Ennio Colò, a nome della S. Atletica Valchiese, che parla a nome «anche di altri frequentatori che utilizzano a piedi la strada trasformata negli ultimi anni in ciclabile mi permetto di trasmetterti almeno alcune osservazioni costruttive sui lavori svolti anche se non sono sicuro che siano effettivamente conclusi - spiega -. Si era convenuto a suo tempo con l'ufficio tecnico della Comunità, in fase di progettazione, che un "corridoio" sterrato accanto alla ciclabile asfaltata fosse opportuno per soddisfare l'esigenza dei numerosi podisti che frequentano da sempre quel percorso, per tenerli fuori dal nastro asfaltato, cosa che potrebbe risultare pericolosa nella convivenza con i ciclisti, visti i numerosi tratti con corta visibilità a causa di numerose curve e dislivelli. I lavori realizzati non sono proprio andati come ci si aspettava con poco rispetto per le esigenze dei podisti».
«Sembra che l'impresa non sia stata istruita minimamente sullo scopo del corridoio laterale in sterrato - sottolinea il presidente Colò - tanto che in molti tratti risulta ristretto a poche decimetri di centimetri se non annullarsi completamente, e non parlo del primo tratto a sud di 50 metri, la cui cosa può essere accettata causa la ristrettezza del percorso contro la roccia, in alcuni tratti poi è stato rovinato dai mezzi dell'impresa che con le ruote ha demolito il sottofondo rendendolo impercorribile per non parlare dei punti dove è stato interrotto da deposito di scarti/avanzi di materiale di catrame».
«Queste continue interruzioni del corridoio sterrato comportano deviazioni improvvise sul nastro asfaltato con il rischio che qualche ciclista possa scontrarsi davvero specie se proviene da dietro - conclude il presidente Colò -. Rimane da dire poi che le strozzature del corridoio comportano anche un alto rischio di distorsioni essendo in parecchi punti lo spazio davvero troppo limitato e a stretto limite con il dislivello di almeno 10 centimetri dell'asfalto». (s.m.)