Niente soldi dalla Waris per gli ex dipendenti
Storo, ieri scadeva il termine per liquidare i lavoratori che si erano licenziati per giusta causa. L’azienda: «Stiamo preparando un piano per saldare il debito»
STORO. La saga dello scontro fra gli ormai ex dipendenti della Waris e l'azienda continua. L'ultimo capitolo si è compiuto ieri, quando un gruppo di dipendenti licenziatisi a gennaio si è recato nella sede dell'impresa storese produttrice di pannelli fotovoltaici per chiedere le spettanze arretrate e i cedolini per avviare la richiesta di trattamento di fine rapporto. A quanto riporta Enrico Albertini della Fiom Cgil però sarebbe stato loro risposto che Waris al momento non dispone della liquidità per pagarli. Secondo Cristian Vidani della dirigenza aziendale invece, agli ex dipendenti verrà a breve presentato un piano di rientro in base al quale saranno stabilite le tappe per la restituzione del dovuto.
Da mesi Waris e parte dei suoi dipendenti sono ai ferri corti. Lo scontro si è palesato sul finire dello scorso novembre, quando 4 operai dell'impresa hanno incrociato le braccia lamentando il mancato rispetto degli accordi sottoscritti dall'azienda riguardo al pagamento di stipendi arretrati e spettanze varie, come rimborsi 730, quote Tfr al fondo pensione, buoni benzina e altro ancora. Dopo aver tenuto aperto lo stato di agitazione fino a metà gennaio i dipendenti hanno presentato le dimissioni per giusta causa, motivando la scelta in base a una serie di mancanze documentate nei loro confronti. Rispetto a quanti si erano messi in sciopero, da Waris però erano uscite anche 2 persone in più, un'addetta alla produzione e una impiegata.
In casi come questi la legge prevede che un'azienda abbia tempo fino al 15 del mese successivo per saldare le pendenze con i dipendenti. La data prestabilita dunque era ieri, ma il tutto s'è risolto in un nulla di fatto per gli ex dipendenti. A quanto riferisce Enrico Albertini, il rappresentante sindacale della Fiom Cgil che li segue, infatti, ieri «era l'ultimo giorno entro il quale Waris poteva pagare lo stipendio di gennaio e le spettanze di fine rapporto ai propri ex dipendenti. Un obbligo al quale l'azienda non ha adempiuto. I lavoratori mi hanno riferito di essersi recati stamane (ieri mattina, ndr) in azienda per chiedere informazioni riguardo ai pagamenti in scadenza e cedolini per la richiesta del Tfr, ma di essersi sentiti rispondere che l'impresa non avrebbe la liquidità necessaria e che quindi per adesso non potranno essere pagati. Ho già ricevuto mandato dai lavoratori e ho quindi informato l'ufficio vertenze della Cgil della cosa. Appena possibile, assieme ai lavoratori disponibili procederemo col sollecito e quanto ne conseguirà legalmente».
Albertini è contrariato dall'atteggiamento di Waris. «L'azienda sapeva che i lavoratori avrebbero fatto valere i propri diritti - afferma il sindacalista - ritengo inconcepibile che non fossero preparati a far fronte adimpegni chiari e ben noti da tempo».
Cristian Vidani della dirigenza Waris segnala che a breve verrà presentato un piano di rientro e che una volta acquisito sarà premura dell'azienda darne comunicazione agli ex dipendenti, cosa che non è semplicemente stato possibile fare oggi.