Mancano gli infissi il Conventino fa ancora acqua
Lodrone. La "saga" del palazzo del Conventino di Lodrone continua. Negli ultimi anni la struttura ha visto investire 300 mila euro per il rifacimento delle coperture e altri 40 mila euro per la...
Lodrone. La "saga" del palazzo del Conventino di Lodrone continua. Negli ultimi anni la struttura ha visto investire 300 mila euro per il rifacimento delle coperture e altri 40 mila euro per la sistemazione degli esterni senza per altro risultare agibile, poiché l'acqua imbarcata ha reso cedevole la soletta del tetto. Problema che si sperava risolto con le ultime sistemazioni. Peccato che una delle finestre al secondo piano dell'edificio manchi degli infissi e così, in caso di pioggia l'acqua può ancora entrare nella sventurata dimora storica.
Il dettaglio era sotto gli occhi di tutti ma in pochi gli avevano dato peso. Il palazzo del Conventino manca degli infissi ad una finestra del primo piano. Detta così potrebbe sembrare una minuzia, ma se si pensa che la struttura non è agibile proprio a causa della troppa acqua imbarcata negli anni e che si sono appena spesi 340 mila euro per metterla in sicurezza (per l'agibilità servirebbero 2 milioni) la cosa appare stupefacente, perché ogni volta che "piove a traverso" come si dice da queste parti, il rischio è che l'acqua infradici il pavimento del primo piano. Con tutti i soldi spesi, appare dunque davvero singolare non si sia stati in grado di reperire un paio di ante per completare la chiusura delle finestre.
Che ci sia una ragione dietro a questa mancanza? Abbiamo provato a chiederlo al sindaco di Storo Luca Turinelli e al presidente del Bim del Chiese Papaleoni, i cui enti sono il primo il responsabile dei lavori di ripristino e il secondo il proprietario del bene storico, entrambe però si dicono non al corrente della circostanza e assicurano che provvederanno ad effettuare le opportune verifiche.
Ma non basta. Gli esterni del Conventino sono stati sistemati per apparire più presentabili ma tutt'attorno crescono erbacce, si trovano resti di lavorazione, calcinacci e non è stato possibile eliminare un cavo telefonico che resta in evidenza proprio sulla facciata che da sulla strada. Non proprio il migliore biglietto da visita per quella che spesso viene indicata con enfasi come "la porta del Trentino". A tal riguardo Turinelli spiega di aver già ordinato un sopralluogo per verificare lo stato degli esterni mentre per quanto riguarda il cavo telefonico Telecom non sarebbe stata disponibile a rimuoverlo e non si sarebbe trovato un modo per "mimetizzarlo". Il presidente del Bim Papaleoni invece guarda oltre e ribadisce che l'unica maniera per ripristinare davvero il Conventino è ragionare in maniera strategica in modo da giustificare l'ingente spesa che servirebbe ad aprirlo al pubblico. L'ipotesi principale resta la creazione di un B&B, ma c'è chi suggerisce di salvarne una parte per realizzare un centro studi dedicato ai Conti Lodron, famiglia nobiliare che edificò il Conventino nel 1500. S.M.