La Provincia chiede indietro un milione al Consorzio
DARZO. "Decadenza totale del contributo". Parole pesanti come macigni che si abbattono sul Consorzio di Miglioramento Fondiario di Darzo e Lodrone, imponendo all'ente la restituzione di quasi un...
DARZO. "Decadenza totale del contributo". Parole pesanti come macigni che si abbattono sul Consorzio di Miglioramento Fondiario di Darzo e Lodrone, imponendo all'ente la restituzione di quasi un milione di euro. La decisione è arrivata mediante una determinazione del Servizio Agricoltura provinciale redatta lo scorso 14 dicembre. L'atto a firma del dirigente Fabrizio Adriano Dagostin riprende la vicenda del Ponte Agricolo realizzato dal Cmf di Darzo e Lodrone sul fiume Chiese in modo da collegare le campagne di queste comunità a quelle di Storo. L'opera, inaugurata nel novembre 2015 ma concepita sul finire degli anni '90, era costata 1 milione e 530 mila euro, finanziati interamente dalla Provincia e dal Comune di Storo. Ora però la Provincia ritiene di dover chiedere indietro quanto versato.
Il problema starebbe nel fatto che per ottenere i contributi era previsto che le particelle fondiarie interessate dall’iniziativa ricadessero nel territorio di competenza del Cmf stesso, circostanza attestata dal presidente pro tempore del Cmf darzese il 22 giugno 2010. Anche sulla base di questa dichiarazione la Provincia liquidò i contributi previsti. Solo che verifiche effettuate nel corso del 2017 da parte degli uffici provinciali hanno rilevato come il ponte non ricada sul territorio di competenza del Cmf di Darzo e Lodrone, quanto piuttosto su quello di Storo. Il 30 ottobre 2017 il Servizio Agricoltura ha scritto al Cmf di Darzo e Lodrone avvisandolo della procedura di decadenza del contributo e chiedendo di giustificare i rilievi di cui sopra. Il 2 e il 7 novembre il Cmf ha risposto con quelle che il dirigente Dagostin definisce "una serie di considerazioni di ordine generale, che però sono ininfluenti sul punto di cui si discute (veridicità della dichiarazione). Sullo specifico punto propone poi una lettura che sostituisce al concetto di “appartenenza del territorio all’area del Consorzio” quello più generale di “individuazione dell’area geografica beneficiata dall’opera”". Risposta che non ha soddisfatto gli uffici provinciali, che hanno proseguito con la procedura di decadenza del contributo. Il "conto" arrivato tramite la determina del 14 dicembre è salatissimo: la Provincia rivuole indietro 918 mila euro e spiccioli più altri 1.800 euro di interessi e da al Cmf 30 giorni per versarle, ferma restando la possibilità del Cmf di ricorrere contro la decisione. (s.m.)