La neve ha accompagnato la processione per il santo
SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA. “Sotto la neve pane” recita un vecchio adagio che ricorda come la neve invernale protegga il raccolto che germoglierà in primavera e in estate. È sotto una propiziatoria...
SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA. “Sotto la neve pane” recita un vecchio adagio che ricorda come la neve invernale protegga il raccolto che germoglierà in primavera e in estate. È sotto una propiziatoria nevicata è iniziata, giovedì scorso, anche la sagra di Sant’Antonio a Mavignola. Al suono delle campane si sono radunati nella piccola chiesa del paese gli allevatori della Valle a rendere omaggio al Santo, patrono degli animali.
Al mattino contadini, turisti e residenti hanno assistito alla santa messa e nel pomeriggio hanno partecipato alla processione lungo le vie del paese, accompagnati dal canto del coro parrocchiale e dalle note della banda municipale di Pinzolo, sfilando insieme agli alpini e ai vigili del fuoco. Numerose le autorità presenti: il sindaco Michele Cereghini con gli assessori Luca Vidi, il vicesindaco Albert Ballardini, i consiglieri Monica Bonomini e Cesare Cominotti, il direttore del Parco Naturale Adamello Brenta Cristiano Trotter. Un saluto è arrivato anche da parte dell’assessore provinciale Roberto Failoni.
Lungo il percorso il corteo si è fermato in due punti. Il primo di fronte alla Famiglia Cooperativa, che come ricordato da don Romeo rappresenta il «pane quotidiano» della comunità, il secondo davanti al Parco Adamello Brenta per la benedizione degli animali dell’Azienda Agricola La Regina di Mavignola.
Durante tutta la giornata numerose persone hanno partecipato alle attività proposte dalla Pro Loco Gs Mavignola.
La più gettonata sicuramente il vaso della fortuna con ricchi premi dei quali il più ambito, in terra di sciatori, sicuramente una tessera annuale delle Funivie Pinzolo. Molto suggestiva nel pomeriggio La musica dal vivo con dj Alex ha allietato la serata mentre per scaldarsi si è gustato un bicchiere di vin brulè, tutto esaurito nei ristoranti alla Tosa e Al Posta dove i numerosi ospiti che hanno potuto gustare nostrani piatti di trippa. (e.b.b.)