La Cassa Rurale accoglie  Saone a braccia aperte 

A Darzo l’assemblea della Giudicarie Valsabbia Paganella ratifica la fusione per incorporazione che avverrà il 1° luglio e porterà i soci da 7.251 a 7.878


di Stefano Marini


STORO. La fusione fra le Casse Rurali Giudicarie Valsabbia Paganella e Saone è ormai a un passo. Venerdì sera, nel corso dell'assemblea generale tenutasi fra Darzo e Andalo, i soci della Crgvp all'unanimità hanno detto sì alla fusione per incorporazione con la Cassa Rurale di Saone, replicando la stessa decisione presa dai loro omologhi saonesi la settimana scorsa. Il matrimonio sarà ufficiale solo dal primo luglio, ma il percorso è ormai deciso.

Il presidente uscente Andrea Armanini ha spiegato che grazie all'incorporazione dell'omologa saonese, la nuova Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella crescerà un po' in tutti i settori. Per soci (da 7.251 a 7.878), per collaboratori (da 127 a 140), per clienti (da 27.562 a 30.304). Aumenterà anche la raccolta, che con i 95 milioni e rotti di Saone sale a 1.114.937.776 euro, i prestiti, che passano da 571.338.000 a 632.034.546 euro, e soprattutto gli sportelli. Ai 22 già operativi per la CrGVP se ne aggiungeranno altri 3, cioè quelli di Roncone, Tione e Saone che permetteranno alla Cassa di ottenere la piena continuità sul territorio di competenza.

Quanto alla parte ordinaria dell'Assemblea, fra Darzo e Andalo i votanti, deleghe incluse, sono stati 1139 e tutte le decisioni sono state prese all'unanimità, senza nemmeno un intervento dalla platea. La CrGVP prosegue la risalita cominciata col 2016. Come illustrato dal direttore Davide Donati e dal responsabile dell'Area affari, Michele Pernisi, gli indicatori sono positivi. Il bilancio pareggia a 895.122.231 euro con un utile di esercizio pari a 708.720 euro. In calo del 36,39% rispetto al 2016, soprattutto a causa di adeguamenti legati ad oneri di prepensionamento del personale tramite il Fondo per l'Occupazione. Le notizie migliori arrivano dal calo dei crediti deteriorati, il cui rapporto col patrimonio (Texas Ratio) scende all'88%. I requisiti patrimoniali invece sono in crescita, col "total capital ratio" (il rapporto fra fondi propri e attività di rischio) che sale al 15,99% e il "Cet1 ratio" (rapporto fra capitale primario e attività di rischio) al 14,37%. Riguardo al personale il direttore Donati ha sottolineato come, siano più donne che uomini, più laureati che diplomati e come la loro età media sia bassa, 63 su 128 hanno 40 anni o meno. L'impegno della cassa è ad orientarne la competenza sempre più verso il credito gestito piuttosto che alle operazioni di sportello.

Ci sono poi le modifiche statutarie. Fra le principali la soppressione delle aree nord e sud, sostituite in via provvisoria da 5 territori, ciascuno con 2 rappresentanti in cda. Per Saone entreranno in consiglio Sandro Dipré e Innocente Paletti, cui faranno posto Davide Orlandi e Giuliano Beltrami, all'addio dopo una militanza durata 12 anni.

L'Assemblea prevedeva anche un momento elettorale rivelatosi però privo di suspense dato che non ci sono state candidature in concorrenza. eletto perciò in blocco il collegio sindacale composto da Francesco Leali, Sergio Toscana, Rossana Maratti, Patrizio Donini e Giovanni Frattaruolo e riconfermati Andrea Armanini e Rino Rocca nel cda.

Modificati infine anche i compensi agli amministratori, su tutti quello del presidente, che per decisione del cda passa da 48 a 60 mila euro annui e ai gettoni di presenza che l'Assemblea ha sancito di aumentare da 150 a 200 euro a seduta.













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