«Il rapporto di parentela non ha creato danno»

Pieve di bono-prezzo. In questi giorni il sindaco Attilio Maestri ha depositato la risposta all’interrogazione della minoranza del suo Comune che aveva messo nel mirino l’assegnazione di un lotto di...



Pieve di bono-prezzo. In questi giorni il sindaco Attilio Maestri ha depositato la risposta all’interrogazione della minoranza del suo Comune che aveva messo nel mirino l’assegnazione di un lotto di legname al figlio del vicesindaco, non tramite asta ma procedendo per trattativa diretta ad assegnare circa 35 metri cubi di legname e 150 quintali di legna schiantata presenti in località Cerè di Creto.

La risposta del sindaco Maestri è la seguente: «La trattativa privata è prevista dalla normativa nei limiti stabiliti dalla stessa; in caso di richiesta di legname schiantato tale procedura, per consuetudine, si adotta sotto i 50 metri cubi, viene comunemente utilizzata anche da altri Comuni ed è stata utilizzata più volte in passato, senza alcun diniego, anche dalla nostra amministrazione per corrispondere a richieste simili pervenute dai nostri censiti, al fine di rendere realizzabile ed economicamente sostenibile l’operazione attraverso una procedura semplificata e poco onerosa per l’amministrazione».

Per il resto il primo cittadino Maestri ha spiegato che la definizione del prezzo del legname (687,50 euro più Iva) è stata formulata «a forfait in base alla stima richiesta al custode forestale e depositata al protocollo», mentre la giunta comunale era a conoscenza dei rapporti di parentela fra il vicesindaco e suo figlio ma al momento della discussione e della decisione sull’assegnazione del lotto di legname per trattativa diretta il vicesindaco si è assentato dalla giunta.

Inoltre, secondo il sindaco di Pieve di Bono - Prezzo: «Il rapporto di parentela richiamato, di fatto, non ha creato alcun danno o discriminazione ad altri censiti - ha spiegato nella sua risposta Attilio Maestri -, tantomeno vantaggi sottesi all’assegnatario, dato che la richiesta, regolarmente presentata, come suo diritto, al protocollo comunale un paio di mesi prima, era l’unica pervenuta per il legname in oggetto, sul quale nessuno, nemmeno verbalmente, aveva chiesto informazioni o manifestato interesse e la giunta non ha modificato quantitativi e prezzi indicati nella stima dal custode forestale, soggetto terzo ed esperto in materia».

Infine Maestri ha spiegato come il legname del lotto in questione non sia stato messo a disposizione dei censiti perché il suo recupero era ritenuto troppo pericoloso per affidarlo a dei non professionisti. S.M.

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