I “Canti in trincea” per ricordare i Caduti
Val Rendena: il concerto del coro “Croz de la stria” è stato applaudito nel teatro di Spiazzo
VAL RENDENA. La “Giornata dell'Unità Nazionale”, delle “Forze Armate” e la commemorazione dei “Caduti di tutte le guerre” in Val Rendena ha avuto una conclusione canora molto partecipata e suggestiva grazie al Coro “Croz da la stria” con “Canti in Trincea”. Questo coro misto di voci femminili e maschili di tutta la Val Rendena nel teatro di Spiazzo ha voluto cimentarsi ed è riuscito a trasmettere la tragicità della Grande guerra, attraverso canzoni dell’epoca, un filmato della guerra adamellina su Carè Alto e Cavento, racconti, diari e lettere. La suggestiva serata si è tenuta a cent’anni della fine della guerra, che in Trentino si è conclusa il 3 novembre 1918 con l’ingresso delle truppe italiane dal ponte dei Cavalleggeri a Trento.
Alla serata è intervenuto il Paolo Bergamo, presidente della Federazione Cori del Trentino, che si è complimentato «per l’impegno del Coro nel raccontarci quei momenti, che hanno toccato la nostra terra e per dare segno a questi momenti di memoria, facendoci rivivere quei tragici eventi».
Il fil rouge della serata sono state le canzoni interpretate con maestria dal Coro “Croz da la stria” diretto da Oscar Grassi e presieduto da Rodolfo Chesi, con voci narrati dello stesso Rodolfo Chesi e Daniela Chesi. Insieme hanno narrato con canti e parole la vita dei soldati nelle retrovie, nelle trincee, nei campi di battaglia, di donne militarizzate dagli austroungarici per portare assi sul Carè Alto, di giovanissimi e vecchi rimasti a casa. Canzoni tristi, seppur con testi ritmati e facilmente orecchiabili, composte per aumentare il senso di appartenenza all’esercito, per sollevare gli animi o esorcizzare la paura della morte sempre in agguato. Canti, racconti, diari e lettere che hanno restituito i sentimenti di speranze, di amori lontani, della lontananza dalla casa, di coraggio e sacrificio, della tragicità della guerra in alta quota, dove slavine e gelo hanno fatto più vittime dei combattimenti. Con suggestione il “Croz da la stria” e le voci narrati hanno raccontano le gesta dei soldati, il dolore per i lutti, i campi di battaglia, le speranze di rivedere la propria amata, la famiglia che aspetta a casa.
Il Coro “Croz da la stria” è apprezzato oltre che per la sua singolare musicalità, per i numerosi incontri canori dentro e fuori il Trentino, l’Italia da Macchia Valfortore a Orosei, all’Estero (Germania, Svizzera, Austria, Bulgaria, Spagna). Da segnalare che questa formazione corale non è nuova a impegnarsi su temi e argomenti storico-culturali difficili e impegnativi, che uniscono canzoni popolari e testi critici, prima della rassegna “Canti in Trincea” ha “cantato” le danze macabre dei Baschenis della Val Rendena, un successo in entrambe le interpretazioni sonore.