Giudicarie, nasce la cooperativa “Green Energy” per gestire i reflui zootecnici
Il merito si deve all'iniziativa di nove aziende agricole del Lomaso. La cooperativa è guidata dal presidente Roberto Dalponte, con i soci Leonardo Azzolini, Alessandro Bampi, Luca Bampi, Luigi Belliboni, Mario Carli, Candido Dalponte, Co.P.A.G. (Walter Sebastiani) e Mattia Serafini
TRENTO. Un impianto di cogenerazione a biogas con una capacità di 300 kW elettrici svolgerà un ruolo essenziale nell'ottimizzazione della gestione dei reflui provenienti dagli allevamenti e degli scarti agroalimentari, contribuendo in modo significativo a razionalizzare gli spandimenti, migliorare la qualità dei corsi d’acqua superficiali ed eliminare gli odori da spargimento. Questi sono gli obiettivi che si è data la Cooperativa Agricola “Giudicarie Green Energy s.c.a.”, appena nata nelle Giudicarie Esteriori. Il merito si deve all'iniziativa di nove aziende agricole del Lomaso. La cooperativa, guidata dal presidente Roberto Dalponte, conta tra i suoi soci: Leonardo Azzolini (vicepresidente), Alessandro Bampi, Luca Bampi, Luigi Belliboni, Mario Carli, Candido Dalponte, Co.P.A.G. s.c.a. (rappresentata da Walter Sebastiani) e Mattia Serafini.
«Le fondamenta di questo impianto poggiano sulla volontà di collaborazione degli allevatori locali con l’intento comune di promuovere un'economia circolare, che trasformerà i reflui zootecnici in energia rinnovabile e fertilizzante naturale. Aggiungeremo, così, un importante tassello al futuro sostenibile delle Giudicarie Esteriori», illustra il neo presidente.
Attualmente in Italia, stando alle ultime stime, sono operativi più di 2.000 impianti a biogas con una capacità installata complessiva di 1.340 MW, distribuiti in almeno 1.918 Comuni (dati Gse). L'Italia è il secondo produttore di biogas in Europa e il quarto nel mondo. «In questo processo – continua il Presidente – è essenziale che le istituzioni provinciali proseguano nella semplificazione delle procedure autorizzative e promuovano un coinvolgimento attivo delle comunità locali per contrastare pregiudizi e disinformazione che spesso inquinano e frenano tali progetti».
Il Presidente ricorda, inoltre, come Legambiente, con la sua campagna unfakenews (unfakenews.legambiente.it/) abbia analizzato e smontato «le tante bufale ambientali» che ruotano intorno alla produzione di biogas. Il biogas è un gas rinnovabile, ottenuto con la digestione anaerobica della materia organica. Gli impianti di biogas sono la soluzione ideale per razionalizzare lo smaltimento delle deiezioni animali e trasformare un rifiuto in una risorsa preziosa. Infatti, il processo di digestione genera due prodotti cruciali: il biogas e il digestato. Quest’ultimo, quasi privo di odori, verrà utilizzato al posto dei concimi chimici per fertilizzare i campi delle aziende socie e per la concimazione di precisione in viticoltura, floricoltura ed orticoltura. Naturale conseguenza è il contrasto alla desertificazione dei suoli e il miglioramento della qualità dei corsi d’acqua. Il biogas verrà, invece, trasformato in energia elettrica tramite un cogeneratore. L'impianto produrrà approssimativamente 2.000.000 kWh all'anno, quantità sufficiente a coprire il fabbisogno annuale di più di 700 famiglie, riducendo la dipendenza da fonti esterne e aumentando i benefici economici per la comunità, grazie alla collaborazione con il Ceis.
La zootecnia è fondamentale per l'ambiente. Contribuisce a mantenere la fertilità dei suoli, la salute del territorio e la biodiversità. Il mantenimento degli allevamenti è garanzia di salvaguardia e tutela del paesaggio rurale, perché scongiura il degrado delle aree agricole e lo spopolamento, creando, inoltre, occupazione. In un territorio quale quello delle Giudicarie Esteriori, dove la vocazione turistica è più che altrove fortemente intrecciata a quella agricola, la gestione razionale dei prodotti di scarto diventa fondamentale per il rilancio economico e strutturale della valle. C.L.