Giovanni Meozzi torna a Storo e canta per amici e parenti

STORO. Erano vent'anni che il maestro di musica Giovanni Meozzi non veniva nella sua Storo. Lo ha fatto questo venerdì quando all'interno della arcipretale di San Floriano ha cantato e suonato per...


Aldo Pasquazzo


STORO. Erano vent'anni che il maestro di musica Giovanni Meozzi non veniva nella sua Storo. Lo ha fatto questo venerdì quando all'interno della arcipretale di San Floriano ha cantato e suonato per amici e parenti. Il giorno prima l'artista, di origini storesi che vive a Pisa, si era intrattenuto in municipio con l'assessora alla cultura Ersilia Ghezzi che a sua volta gli ha poi fatto visita anche in occasione dell'intrattenimento pubblico tra presbiterio e balaustra.

Nell'occasione Ghezzi ha consegnato al maestro i più importanti volumi su Storo, la sua gente, le sue realtà e maggiori intrattenimenti. Ad affiancare la rappresentante istituzionale anche don Andrea Fava, l'organista parrocchiale Mimmo Giovanelli e l'insegnante e storico Giovanni Cortella. Quest'ultimi hanno persuaso il musicista ottantenne affinche la prossima tarda primavera torni in paese per una serata che coinvolga l'intera cittadinanza.

Con un po' di emozione dalla tastiera del rinnovato organo il maestro Meozzi (nipote di suora Laura, salesiana vissuta e deceduta in Polonia ma considerata a livello religioso come la Venerabile toscana ) ha suonato melodie sacre e alcuni pezzi di buona musica legate al suo illustre passato costellato di esperienze professionali ad altro livello con artisti tra i quali figurano Nilla Pizzi e Andrea Bocelli. Tra le varie esecuzioni proèposte venerdì dal maestro “Grazie dei Fiori” e “Aprite le Finestre”, che sul palco di Sanremo, accompagnate dall'orchestra di Giancarlo Angelini, Gianni Ferio e Gorni Kramer, avevano esaltato non solo la stessa Pizzi ma l'Italia intera.

Tra i convenuti venerdì in chiesa pure alcune concittadine che a fine anni 50 in estate con la Poa (Pontificia Opera Assistenza) erano solite frequentare la colonia trentina a Calabrone dove Giovanni e mamma erano soliti farle visita.«Noi in quel periodo eravamo ragazzine e solite soggiornare in estate a Calambrone tant'è che la presenza dei Meozzi alla colonia ci dava conforto e tanta familiarità», ricordano Carolina Calcari in Carraro e Luisa Poletti.

Sempre nella stessa chiesa,ma ieri sera sabato, successo e tanta partecipazione con la suonata del Requiem e del Te Deuum Laudamus a cui ha partecipato il Coro En Plein Choeur della Scuola Musicale delle Giudicarie e la Corale Santa Giustina di Pieve di Bono diretta da Marty Florence e all'organo Tiziano Armani.













Scuola & Ricerca

In primo piano

la storia

«Fiuto e determinazione, così presi Marco Bergamo» 

Va in pensione Arervo, il poliziotto che il 6 agosto 1992 mise le manette al serial killer dopo una caccia durata tutta la notte. «Nell’83 vidi il corpo di Marcella Casagrande. Certe cose ti segnano per sempre»


Luca Fregona