«Ex caseificio, 102 mila euro per Darzo» 

Esproprio, il consigliere delegato Fabio Marini risponde alle minoranze: la somma destinata a progetti delle associazioni


di Stefano Marini


STORO. Centoduemila euro. A tanto ammonta la cifra che l'amministrazione comunale di Storo a messo a bilancio e intende mettere a disposizione degli abitanti di Darzo quando dalla frazione arriveranno proposte progettuali concrete. Questo quanto si evince dalla risposta fornita dal consigliere delegato Fabio Marini ad un’interrogazione della minoranza storese volta a far luce sullo stato degli introiti derivanti dall'esproprio per demolizione dell'ex caseificio di Darzo.

Nella loro interpellanza i membri dei gruppi Crescere Insieme, Fare e Patto Democratico chiedevano come mai il fondo non fosse stato ancora restituito agli abitanti di Darzo, se fossero state fatte riunioni con le associazioni del posto per trovare un impiego consono e in tempi rapidi al denaro e se il Comune avesse preso nuovi accordi per poter continuare a mantenere nella sua disponibilità il fondo visto che la legge rende ormai molto difficile se non impossibile la pratica degli avanzi di bilancio (cioè tenere a bilancio il denaro non speso durante l'anno trascorso).

Domande cui Fabio Marini ha risposto prima ricostruendo la vicenda della demolizione del caseificio di Darzo: «All'epoca dell'esproprio e della demolizione dell'ex caseificio di Darzo, non vi erano soggetti ai quali il Comune poteva validamente pagare l'indennità di esproprio poiché la cooperativa proprietaria dell'immobile non era più attiva da lungo tempo e non vi erano validi successori di diritto. Con determina del responsabile del servizio finanziario e lavori pubblici veniva quindi stabilito di accantonare la cifra determinata allora per l'esproprio (pari ad euro 93.165) su un conto vincolato per 10 anni e di lasciarla a disposizione di coloro che ne avessero avuto diritto in quanto validi successori del caseificio. Nell'arco di tutto questo tempo nessuno ha avanzato alcuna richiesta di poter utilizzare la somma e pertanto l'intera cifra (sulla quale nel frattempo sono maturati interessi), scaduto il vincolo decennale, è confluita nella finanza comunale, per un importo che ammonta a poco più di 102 mila euro».

Marini ribadisce la volontà dell'amministrazione comunale di lasciare la somma alla comunità di Darzo. La lentezza nell'assegnazione del denaro dipenderebbe invece dalla volontà di coinvolgere le associazioni: «Come amministrazione comunale - scrive ancora Marini - abbiamo coinvolto il progetto Dop che riunisce le varie associazioni di volontariato darzesi e che riteniamo possa elaborare una serie di proposte capaci di generare opportunità per tutta la comunità. (...) Si è quindi deciso di concentrare gli sforzi per elaborare una o più proposte condivise dai vari attori coinvolti e di destinare tale somma al finanziamento della proposta più valida fra quelle emerse, con il coinvolgimento della popolazione. È evidente che, vista la quantità di soggetti coinvolti, la fase di confronto e sviluppo delle idee è inevitabilmente complessa e laboriosa. Siamo comunque convinti che la strada della partecipazione “dal basso” sia comunque preferibile. Anche se ciò va a discapito della capacità di scelta e decisione».

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