Esteriori, stagione magra per la produzione di patate 

I numeri dell’agricoltura. Il raccolto è crollato del 41% rispetto alla medie degli anni passati Male anche la produzione di mele scesa del 38% rispetto ai dati storici. Bene soltanto le ciliegie


Graziano Riccadonna


Esteriori. Una stagione piuttosto deludente quella che si è appena conclusa nelle campagne delle Giudicarie Esteriori, dopo le ultime raccolte di patate e mele. Infatti, la produzione di mele è calata del 38% rispetto al potenziale produttivo storico, mentre la produzione del cavallo di battaglia giudicariese, la patata, è crollata del 41 % rispetto alla media delle annate precedenti.

I dati offerti dal direttore della cooperativa agricola Copag di Dasindo parlano chiaro. La produzione delle mele si è fermata a 13 mila quintali, mettendo insieme mele biologiche mele convenzionali, in rapporto di un sesto al biologico, che comincia ad entrare sempre maggiormente. La produzione di patate si è fermata a sua volta a 25 mila quintali, di cui una piccola parte (in questo caso solo 270 quintali) patate biologiche, il resto patate da consumo e da seme (900 quintali. Caso particolare, le ciliegie a tarda primavera sono andate benissimo, con un raccolto intorno ai 240 quintali, un vero exploit per la valle.

«Rispetto alle scorse annate, la situazione si è salvata solo per quanto riguarda le ciliegie, è una stagione, dal punto di vista quantitativo, quasi catastrofica», ribadisce il direttore della Copag Luca Armanini.

«Per quel che riguarda le patate la principale causa è da imputare al clima pessimo del mese di maggio, dove temperature oltremodo basse e piovosità eccessiva hanno rallentato, e in molti casi addirittura completamente interrotto, lo sviluppo delle piante che una volta arrivata la primavera, che ormai era l’estate, erano invecchiate e poco sviluppate, pertanto non sono state in grado di emettere il giusto numero di tuberi e di portarli a maturazione con una pezzatura adeguata alla commercializzazione. Per le mele, anche se certamente il clima primaverile non ha aiutato nemmeno questa coltura, soprattutto per quel che riguarda le varietà rosse dove la pezzatura è risultata spesso contenuta, i frutteti pagano ancora, almeno in parte, i danni causati dalla gelata del 2017, infatti, la principale causa del calo produttivo è da imputare ad una riduzione delle gemme a frutto portate dalle piante, soprattutto nelle parti centrali che rimangono più in ombra; pertanto ci si è ritrovati con un minor numero di mele, in gran parte posizionate all’esterno della pianta ed esposte alla luce, cosa che ha quantomeno favorito una buona pezzatura e un’ elevata qualità. La qualità appunto, sia per quanto riguarda le mele che per le patate, è molto buona e faremo il possibile per valorizzare al meglio i prodotti dei nostri soci sui mercati, in modo da sostenere il più possibile la redditività delle aziende agricole».

Un bilancio definitivo della stagione sarà possibile a giorni, magari entro la settimana prossima, dedicata alla Festa della patata Montagnina del Lomaso, in programma per il prossimo weekend a Campo Lomaso, tra il 25 e il 27 ottobre, a cura della Pro Loco Piana del Lomaso. Tuttavia ormai le cifre sono queste e bisognerà trarne insegnamento pro futuro, in quanto non è detto che i raccolti siano sempre in aumento.















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