«Era un prete sempre disponibile ad ascoltare e ad aiutare»
VAL RENDENA. Alle 15 nella parrocchiale di Spiazzo si celebra il funerale di don Marcello Mengarda col Rosario alle 14.30, trasmessi sul canale YouTube “Coro parrocchiale Vigo Darè”. Sarà sepolto,...
VAL RENDENA. Alle 15 nella parrocchiale di Spiazzo si celebra il funerale di don Marcello Mengarda col Rosario alle 14.30, trasmessi sul canale YouTube “Coro parrocchiale Vigo Darè”. Sarà sepolto, come da lui richiesto, nella tomba dei Sacerdoti nel cimitero a Spiazzo.
Don Marcello nasce a Samone 17 ottobre 1933, il 2 aprile 1960 è ordinato sacerdote da monsignor Carlo de Ferrari in Duomo a Trento. È stato vicario parrocchiale a Roverè della Luna (1960-1963), Tione (1963-1967) e Cles (1967-1968). Parroco a Saone e Preore (1968-1977), Spiazzo dove è Decano di Rendena (1977-1993), Avio e Mama (1993-2005). A Villa Rendena con Verdesina e Javrè nel 2005, con Vigo Rendena e Darè dal 2007.
Non è stato una vittima del Covid 19, ma il virus ha pesantemente inciso sul suo essere sacerdote tra la gente. Lui «che aveva chiesto al Vescovo di rimanere Pastore fino alla fine». La chiusura delle chiese il 19 marzo l’aveva avvilito tanto, perché gli impediva ogni contatto con la gente. «Fino a quando è stato possibile sono stato vicino a malati e anziani, disse, poi tutto si è interrotto», la qui la decisione di celebrare messe e Rosario in streaming.
La recente decisione della Curia di sospendere le prime Comunioni, programmate per oggi a Vigo e Villa lo aveva preoccupato e rattristato.
Don Marcello è ricordato per l’incrollabile fede nella preghiera e nella carità. L’ottantasettenne sacerdote dormiva poco e pregava moltissimo. «La preghiera è l’unica e potente arma per ottenere ogni grazia da Dio», dal pulpito esortava i fedeli a non perdere speranza e fiducia nel Signore «preghiamolo, riscopriamo la gioia di sentirci fratelli».
Ricordi e aneddoti si mischiano a lacrime e frasi sospese. «In tanti l’abbiamo conosciuto professore di religione al liceo a Tione, sempre disponibile all'ascolto e all'aiuto nei momenti difficili dello studio». «L’ho apprezzato collega alla primaria a Spiazzo teso a cercare il benessere dei bimbi», la sua vita «è stata una vera missione», «una bella testimonianza».
Don Marcello era vicino ai giovani «mitici e indimenticabili i ritiri sportivo-spirituali al rifugio Pradalago, le gite della catechesi, le pizzate in compagnia dei chierichetti». I suoi indimenticabili leccalecca sono nella camera mortuaria in canonica a Villa Rendena, mèta di molte persone che lo salutano per l’ultima volta. Ognuno racconta del suo cuore generoso, dell’incrollabile fede e attenzione ai più fragili. «Era l’apostolo della carità» ogni risparmio, donazione o colletta erano destinate ai poveri e lo sono le offerte di oggi.
«Don Marcello ha chiuso gli occhi a questo mondo aprendoli al Risorto, al quale ha donato la tutta sua vita e le sue energie» affermano col magone parenti e amici.