Due mesi di vita ma il “coworking” non fa breccia 

Storo, dopo l’inaugurazione con il governatore Rossi solo 1 utente ha chiesto di sfruttare la struttura comunale


di Stefano Marini


STORO. Il "coworking " di Storo fatica a ingranare. A più di 2 mesi dall'inaugurazione in pompa magna di fronte al Governatore Ugo Rossi c'è un "worker" in totale. Per il "Co" bisogna ancora attendere, insomma. Battute a parte, i primi dati non sono incoraggianti. Come spiega il sindaco di Storo Luca Turinelli: «Le domande di ammissione alla graduatoria per il "coworking" sono scadute il 3 novembre. Ad oggi c'è una richiesta di ammissione alla graduatoria per "coworking" fisso e non risultano domande per il "coworking" occasionale. Non avendo esaurito i posti a disposizione, è dunque possibile che altri possano fare domanda se interessati». Per capirci, il "coworking" storese si suddivide in 2 tipologie, quello fisso, che mette a disposizione dell'utente una scrivania ad uso esclusivo al costo di 70 euro al mese, e quello occasionale, che fornisce accesso alla struttura ad un prezzo variabile a seconda degli orari, dai 3 ai 5 euro per 1 ora e mezza. Inoltre c'è da versare una cauzione da 100 euro a tutela di eventuali danni. Le posizioni per il "coworking" fisso erano 5 ma alla scadenza del 3 novembre è pervenuta in Comune una sola richiesta mentre nessuno si è prenotato per accedere anche solo occasionalmente al servizio. Si poteva partire meglio, anche se è ancora presto per trarre conclusioni. Il punto della situazione sulle prospettive del servizio potrebbe forse farlo il suo massimo sostenitore, l'assessore storese al bilancio, lavoro, attività produttive e commercio, Stefano Poletti, che pure sollecitato più volte ha però preferito declinare ogni comunicazione lasciando al sindaco Turinelli l'incombenza di fornire il quadro degli accessi occasionali e delle richieste di prenotazione al "coworking fisso".

Il progetto "coworging" è stato uno dei temi posti al centro del programma elettorale della coalizione che ha poi vinto le elezioni e che governa Storo dal maggio 2015. L'idea era realizzare un ambiente confortevole, dotato di internet veloce, adatto alle esigenze dei professionisti moderni, poco legati ad un ufficio fisso e alla routine quotidiana. Uno spazio dove far nascere le idee e un modo per offrire una possibile soluzione in più alle difficoltà che ancora attanagliano il mondo del lavoro a Storo e dintorni. Una pensata che ha trovato il sostegno delle altre istituzioni locali. La sede del "coworking", così come la connessione alla fibra ottica sono state messe a disposizione dal Consorzio Elettrico di Storo mentre il Bim del Chiese ha garantito un contributo da 10 mila euro per gli arredi. Il Comune di Storo si è fatto carico della parte burocratica e di pulizie e utenze. Inoltre ha speso 2.391,2 euro per l'acquisto di software per la prenotazione on-line degli spazi d'accesso, mentre a bilancio comunale 2016 ci sono 9.575,50 euro alla voce "Autoimprenditorialità e coworking".















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