la storia

Dalle Giudicarie la storia del cane Alby, salvato dai maltrattamenti e da una catena di 2 metri

L’associazione “Animaliamo” è riuscita a curare l’animale che ora è pronto per assere adottato 


di Daniele Peretti


PREORE. Dall’associazione “Animaliamo” riceviamo un racconto che parla dell'ennesimo caso di maltrattamento subito da un cane abbandonato dal suo proprietario.

A salvarlo sono stati i volontari che hanno permesso ad Alby di poter essere curato e rimesso a sesto nonostante le pessime condizioni nelle quali si trovava, e ora  Alby è adottabile e chi fosse interessato ad dargli il calore di una famiglia può scrivere una mail di presentazione al seguente indirizzo: animaliamo.trento@gmail.com.

“Alby dai maltrattamenti all’adozione”, questa potrebbe essere il titolo della sua storia. 

Storia che risale al 8 dicembre 2021.

Racconta un volontario: “In trent'anni di attività ne ho viste di cose ma questa proprio mi mancava. Cani rinchiusi sul poggioli, quattro cani rinchiusi in un appartamento senza la possibilità di uscire mai a fare i propri bisogni o una passeggiata come fanno normalmente tutti i possessori degli animali. Due cani che hanno passato la loro vita rinchiusi in un box metallico di 4/5 m x 2 ( di cui uno morto recentemente).

Per non parlare nella moltitudine di animali legati ad una misera catena spesso cortissima usate per più cani nel tempo. Maiali mantenuti in mezzo ad un recinto fatiscente e coperto di neve e ghiaccio. Animali rinchiusi in dei piccolissimi recinti, spesso senza copertura e quantomeno isolati dalle temperature invernali, in montagna sparsi qua e là.

Ma torniamo alla storia di Albi, il cane ritrovato in pessime condizioni legato a una catena di soli 2 metri senza acqua in una proprietà privata sul comune di Treville vicino a Tione.

Avuta la segnalazione telefonica ci siamo recati sul posto per vedere le condizioni dell'animale il quale presentava oltre a un forte dimagrimento e l'assenza di acqua sul posto, una profonda ferita sul collo che lesionava pelo e cute fino alla carne viva, presumibilmente dovuta al collare troppo stretto ed alla catena a cui era legato.

Dopo aver ottenuto legalmente la cessione dello sfortunato animale ci siamo fiondati da un medico veterinario di nostra fiducia e il quale, dopo aver sedato l'animale ha fatto le medicazioni necessarie alla guarigione dello sfortunato animale. Fortunatamente il periodo invernale ha salvato di fatto la vita Albi, poiché se questo fosse successo in un periodo più caldo le larve delle mosche si sarebbero mangiate di fatto piano piano il cane stesso.

Quindi l'amarezza che ci resta è che oltre aver fatto un nobile gesto, salvando di fatto l'ennesimo cane, è che siamo stati abbandonati dalle istituzioni stesse (a cui spesso facciamo grandi favori) oltre ad aver sostenute delle ingenti spese".













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