Castellani e Lupi di Toscana consegnata l’onorificenza
CASTEL CONDINO. E' quasi trascorso un secolo ma tra Castellani e “Lupi di Toscana” il rapporto di amicizia continuerà ancora. A Firenze sabato e domenica scorsi in occasione del conferimento della...
CASTEL CONDINO. E' quasi trascorso un secolo ma tra Castellani e “Lupi di Toscana” il rapporto di amicizia continuerà ancora. A Firenze sabato e domenica scorsi in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria a quella associazione c'era più di metà paese: amministratori comunali, banda San Giorgio, Pro Loco ed Associazioni d’arma. Una due giorni intensa che i castellani ricorderanno per molto, per le emozioni vissute. «L’incontro con le bellezze artistiche e storiche di Florentia (questo il nome originario della città fondata da Cesare nel 60 a.C.) il sabato pomeriggio e poi alla Caserma Predieri la semplice, ma suggestiva cerimonia con deposizione della corona al monumento dei Lupi, messa e conferimento della onorificenza. Castellani - Lupi di Toscana un’amicizia rinsaldata nel 1999, in occasione del primo raduno interregionale dei Fanti con la presenza dell’allora ministro della Difesa Follini ed il picchetto d’onore della Brigata Lupi di Toscana agli ordine del capitano Pellagatti».
«A questo - prosegue il sindaco Stefano Bagozzi - seguirono i Raduni del 2006 poi del 2015 – quest’ultimo nell’ambito del progetto promosso dal Comune di Castel Condino “100 anni dalla Grande Guerra – la contesa del Monte Melino” caratterizzato da manifestazioni, convegni, dibattiti ed incontri storico culturali. Nel 2016 il riconoscimento ai Castellani del titolo “Lupi ad honorem” con cerimonia nella sala consigliare del nostro municipio». Ancora il primo cittadino di Castello. «Questa iniziativa vuole essere un riconoscimento ed un doveroso ricordo dei giovani e di quanti si sacrificarono per gli ideali di indipendenza e la libertà. Di loro ricorderemo sempre le sofferenze fisiche, le privazioni degli affetti più cari, le testimonianze di fede e amore senza limiti verso la Patria. Il loro ricordo – ha aggiunto il primo cittadino – ci aiuta a comprendere il nostro presente e ci insegna quanto sia positivo l’impegno per evitare la violenza in tutte le sue forme. Compito tutt’altro che facile, poiché la via della sopraffazione sugli altri è una tentazione diffusa anche, e solo educandoci alla comprensione reciproca e al mutuo sostegno, riusciremo ad edificare una società migliore». (a.p.)