Castel Condino, cerimonia per i caduti
CASTEL CONDINO. Oggi la comunità di Castel Condino commemorerà i propri Caduti di tutte le guere con sfilata, santa messa al cimitero e deposizione corona al monumento, mentre sabato sera all'Hosteria...
CASTEL CONDINO. Oggi la comunità di Castel Condino commemorerà i propri Caduti di tutte le guere con sfilata, santa messa al cimitero e deposizione corona al monumento, mentre sabato sera all'Hosteria dei Castellani cena delle diverse associazione dell'Arma. Poi domenica 12 novembre trasferimento in massa a Firenze per un avvenimento a dir poco unico per un paese che conta circa 230 abitanti. «Si tratta - spiega il sindaco Stefano Bagozzi - della cerimonia in cui verrà conferita la cittadinanza onoraria alla Associazione Lupi di Toscana». «Quest'ultima - aggiunge lo storico insegnante Vittorino Tarolli - nell'autunno del 1915, durante la Prima guerra mondiale, prendeva possesso del monte Melino, in territorio di Castello, rafforzando così la linea italiana dove in contemporanea la brigata Sicilia faceva altrettanto insediandosi invece quasi di rimpetto, lungo la zona Palone, in territorio di Cimego. Al cerimoniale interverrà il vice presidente del senato onorevole Maurizio Gasparri, il concittadino Ivo Tarolli, l'ex governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio e il cardinale Gian Battista Re».
Roberto Bagozzi è il referente dell'Associazione dei Fanti che nell'estate 2015 proprio in quel di Castello aveva ospitato un importante raduno. «Alla trasferta in quel di Firenze saremo circa un centinaio e più le persone, corpo bandistico San Giorgio compreso, suddivise su due pullman, a partecipare».
In concomitanza di avvenimenti che contano, il paese non solo si ricompatta ma diventa tutt'uno. «Castello - avverte l'ex sindaco Maurizio Tarolli - fa pur sempre comune anche se da diversi mesi ha trasferito parte di servizi su Storo. Ma non solo. Noi castellani deteniamo da anni una caratteristica unica considerato che molti nostri concittadini esercitano la professione di bancari. Da Remo Andreolli, Mirco, Oscar e Simone Tarolli a Giorgio Bagozzi direttore dalla cassa rurale di Trento, ad altri ancora che sono a riposo».
Infine, Giorgio Pizzini, ex dipendente del comune di Cimego e attuale gestore del Bar Alla Colomba in quel di Castello, aggiunge: «Noi castellani, inoltre, il 6 settembre 1982, rispetto ad altri comuni, ci eravamo opposti all'ingresso di Riccardo Francesco, destinato a confine. L'uomo, attraverso una sollevazione di paese, era stato respinto, anche con barricate fisiche, e rimandato altrove». (a.p.)